easyJet e l’operazione di fundraising tra i governi europei

06 Novembre 08:00 2020 Stampa questo articolo

easyJet sarebbe in discussione con vari governi europei per ricevere misure di sostegno alle sue società, ma nega pubblicamente di aver inoltrato richieste formali di finanziamento, secondo il portale Travel Weekly Uk. La compagnia aerea britannica, infatti, per voce dell’amministratore delegato, Johan Lundgren, avrebbe detto che «il vettore sta procedendo, al momento, solo con colloqui costruttivi, per far fronte a una crisi senza precedenti generata dalla pandemia in corso».

La compagnia aerea, intanto, va avanti con il taglio della sua forza lavoro (quasi un terzo) e prevede di volare solo per un quarto della capacità pianificata durante l’inverno a causa delle restrizioni di viaggio. “Rimaniamo concentrati cercando di ridurre al minimo le perdite e mantenere la flessibilità per aumentare rapidamente la capacità quando ci sarà un ritorno della domanda”, ha fatto sapere il vettore.

Un portavoce di easyJet, inoltre, ha ribadito quanto detto da Lundgren dichiarando al Telegraph che, «in qualità di compagnia aerea paneuropea, come ci si aspetterebbe, abbiamo contatti regolari con tutti i governi dei Paesi in cui operiamo e impieghiamo personale per le misure di supporto disponibili per tutte le società idonee».

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