Ecommerce e turismo, in Italia è pronta solo un’impresa su tre

Ecommerce e turismo, in Italia è pronta solo un’impresa su tre
14 Febbraio 14:28 2020 Stampa questo articolo

Il turismo ha ancora paura della tecnologia. A dirlo sono i dati presentati durante l’edizione appena conclusasi di Bto2020, la fiera dedicata al mondo del travel online svoltasi alla Stazione Leopolda di Firenze, che mettono in luce come solo un terzo delle imprese turistiche italiane è attrezzata tecnologicamente per fare ecommerce (mentre già sette turisti su 10 usano il web per prenotare la struttura ricettiva dove soggiornare in Italia).

È la fotografia, scattata da Unioncamere, sulla base del test di autovalutazione della maturità digitale effettuato da 1.200 imprese del turismo attraverso i Pid (Punti impresa digitale) delle Camere di commercio e i dati dell’Osservatorio sull’economia del turismo del sistema camerale, che non lascia dubbi sull’arretratezza della travel industry tricolore (e in particolare del settore alberghiero) di fronte all’evoluzione del settore turistico.

“L’assessment effettuato online dagli imprenditori turistici attraverso la piattaforma dei Pid – spiega una nota della Camera di commercio di Firenze – fotografa un quadro variegato del livello di maturità digitale delle imprese del settore: il 14% è esordiente, perché ancorato a una gestione tradizionale dell’informazione e dei processi; il 56% è apprendista, con un livello basico di utilizzo degli strumenti digitali; il 23% è specialista, avendo informatizzato una buona parte dei processi; il 5% è esperto, applica cioè con successo i principi dell’Impresa 4.0; mentre il 2% è campione, con una digitalizzazione avanzata dei processi e ricorso a tecnologie 4.0″.

Un ritardo analogo, del resto, emerge anche quando si parla di sistemi di pagamento digitale. L’Italia, si è detto a Bto2020, occupa ancora il 23esimo posto (su 27 paesi) nella classifica delle transazioni con carta pro capite, con soli 65 pagamenti all’anno a testa (mentre la media in Europa è ben superiore alle 100 transazioni a testa). E questo, nonostante sia possibile notare una crescita a partire dal 2018 per i pagamenti con carta, saliti a 240 miliardi di euro, pari al 37% dei pagamenti delle famiglie italiane.

Un’importanza che si riflette anche nella crescita del numero di carte e Pos abilitati: oltre 1 carta su 2 (60 milioni, +17%) a fine 2018, e più di 3 Pos su 4 (1,7 milioni, +21%) sono contactless. La stima è che i pagamenti contactless entro il 2021 potranno valere tra i 75 e i 100 miliardi di euro.

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Giorgio Maggi
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