Emergenza liquidità, il fronte globale delle agenzie

18 Marzo 14:07 2020 Stampa questo articolo

La World Travel Agents Association Alliance (Wtaaa) e l’European Council Travel Agents Associations (Etcaa) condividono l’urgenza di misure a sostegno delle imprese di viaggi che stanno vivendo un’emergenza liquidità senza precedenti.

La Wtaaa sottolinea che da tutte le parti del mondo si segnalano sospensioni di viaggi di piacere e d’affari e non si conosce l’impatto finale che il Covid-19 avrà sull’industria turistica. Ma comunque i danni valutati fino ad ora sono enormi.

Il presidente, Mark Meader, non usa mezzi termini: «Pur consapevoli che la salute e la sicurezza dei viaggiatori viene prima di ogni altra cosa, è bene evidenziare che il settore dei viaggi è in frantumi, e sta collassando l’intera rete distributiva perché si trova a fronteggiare una crisi di liquidità mai vissuta prima. Senza contanti le agenzie sono sull’orlo del fallimento e necessitano subito di un sostegno finanziario proporzionato per far sì che possano essere pronte quando ci sarà la fase del rilancio per tutto il comparto».

Sulla stessa linea anche Ectaa, che insiste sul fatto che pur non conoscendo ancora la durata della pandemia nel mondo, la comunità di agenti di viaggi e tour operator chiede all’Unione europea di trovare una rapida soluzione alle massicce cancellazioni di viaggi, anche alla luce della chiusura delle frontiere europee. Cancellazioni che stanno provocando un deflusso esorbitante di liquidità che potrebbe portare a breve alla totale insolvenza per molte imprese di viaggi, sia t.o. che adv.

In particolare, Paul Niewiadomski, numero uno di Ectaa, osserva: «I governi nazionali e le associazioni di categoria stanno cercando di concordare modalità praticabili per fornire ai clienti-viaggiatori dei voucher, anziché rimborsi, da utilizzare in altri periodi, ma l’Unione europea deve garantire questa flessibilità nell’applicazione della direttiva pacchetti 2015/2302 sui ‘tutto compreso’. Anche perché i clienti-viaggiatori non hanno nulla da guadagnare dal fallimento delle proprie agenzie o del proprio tour operator, che tra l’altro si tradurrebbe nell’impossibilità concreta di effettuare i rimborsi. Dunque l’Ectaa invita la Commissione Ue a orientare tutti gli stati membri verso l’opzione prevista già nell’articolo 107/paragrafo 3, di sostenere finanziariamente t.o. e adv, nonché l’intera filiera del valore del viaggio organizzato che include vettori, albergatori e altri fornitori di servizi».

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