Estate, Assoturismo-Cst: Italia “salvata” dagli stranieri

01 Settembre 10:49 2023 Stampa questo articolo

Ci si aspettava un’estate da record, visti i risultati positivi di inizio 2023. Invece il turismo ha subito una battuta di arresto. È il bilancio dei mesi di giugno, luglio e agosto che emerge dall’indagine di Assoturismo Confesercenti, realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze, su un campione di 1 449 imprenditori della ricettività.

La domanda interna ha registrato una performance negativa con una netta flessione degli italiani (-5,7%). La stagione è stata salvata dagli stranieri, in aumento del +3,6%. In totale il trimestre estivo 2023 potrebbe chiudere con un -1,4% di pernottamenti.

In valori assoluti, i turisti registrati nelle strutture ricettive risulterebbero circa 50,5 milioni, per un totale di 207 milioni di pernottamenti, 3 milioni in meno rispetto al 2022.

C’è una marcata flessione del movimento turistico delle località marine (-3,2%) e delle aree rurali e di collina (-3,1%). In buona salute invece le strutture delle città e dei centri d’arte (+2,7%), mentre per laghi e montagna le stime indicano una sostanziale stabilità. In flessione anche l’offerta termale.

Per quanto riguarda le provenienze dall’estero, sono cresciuti i mercati francesi, olandesi, statunitensi e polacchi. In leggero aumento anche gli arrivi dalla Repubblica Ceca, Belgio, Svizzera, Australia, Canada, Ungheria, Spagna e Regno Unito. Stabilità per i turisti di Brasile, Germania, Scandinavia, Corea del Sud e Israele. In calo indiani, austriaci, cinesi e giapponesi.

«Il turismo estivo ha tenuto ma siamo sicuramente sotto le attese di inizio stagione – dice Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti – A incidere sui flussi turistici: l’inflazione, che da un lato non ha permesso alle aziende di mantenere stabili i prezzi e dall’altro ha intaccato la capacità di spesa dei turisti; la tragica alluvione dell’Emilia Romagna, a cui si sono aggiunte le prolungate ondate di calore e l’incertezza meteo; l’impennata delle tariffe aeree sulle tratte nazionali e le difficoltà operative dei voli da e per la Sicilia; la mancanza del mercato russo e ucraino assenti ormai dall’inizio della guerra».

Messina aggiunge che «per il mese di settembre non c’è ottimismo, anche se la situazione potrebbe migliorare. Bisogna supportare l’intera filiera dell’economia turistica, utilizzando le risorse del Pnrr per affrontare i problemi storici del nostro turismo, come ad esempio il nodo infrastrutture, e intervenire per contrastare e ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici».

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