Etravel a oltre 11 miliardi sull’onda di Olta e mobile

13 Ottobre 22:20 2017 Stampa questo articolo

Oltre 55 miliardi di euro a fine 2017. Secondo la quarta edizione dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano, gli acquisti online di viaggi in Italia (che considera sia la spesa degli italiani nel nostro Paese o all’estero, sia quella dei turisti stranieri in Italia) crescono del 4% rispetto al 2016.

Il merito? Soprattutto della componente digitale che, con un valore complessivo di quasi 11,2 miliardi di euro, arriverà a rappresentare oltre un quinto del mercato, facendo segnare un aumento del 9% rispetto a dodici mesi fa (quando l’incremento annuale si era fermato all’8%).

Più al rallentatore andrà invece la crescita della componente tradizionale (+3%, per un totale di 43,8 miliardi), mentre rimane costante l’incidenza del transato che deriva dai canali indiretti sul totale del mercato digitale.

Risultato: la quota di mercato delle Olta e dei vari aggregatori risulta pari al 24% (in crescita del 16% in valore assoluto rispetto al 2016), quasi il doppio rispetto all’incidenza degli acquisti da smartphone pari al 13% e a 1.500 milioni (+50% sul 2016) e a quella da tablet (incidenza sul mercato pari al 9%, come lo scorso anno, e una crescita rispetto al 2016 di poco più del 10%).

In crescita anche la componente legata al business travel, che incide per circa il 12% del transato online attestandosi in valore assoluto oltre 1,3 miliardi di euro; lo scorso anno valeva il 9% del mercato digitale.

«Il mercato dei viaggi in Europa vive un momento di ripresa e cresce grazie anche alle nuove opportunità offerte dal digitale agli attori tradizionali e alla capacitá delle internet company di espandere il proprio business – afferma Filippo Renga, direttore dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano – in Italia, dove il contesto competitivo è molto più frastagliato, il mercato comunque cresce del 3-4%. Per gli attori del sistema di offerta è quindi un momento propizio per costruire quelle reti digitali che possono consentire di approfittare di una pesca più ricca che in passato: big data analytics, intelligenza artificiale e realtà aumentata diventeranno sempre più centrali e la velocità con cui si sapranno comprendere e sfruttare questi nuovi fenomeni nei prossimi 3-5 anni stabilirà chi subirà l’innovazione rispetto a chi riuscirà a darsi un ruolo sul mercato».

Ma non è finita, perché se segmentiamo la spesa digitale (cioè il transato generato online per l’acquisto tramite eCommerce di un prodotto in ambito turismo) nei tre prodotti oggetto di indagine, ossia strutture ricettive, trasporti e pacchetti viaggio, le percentuali si avvicinano molto ai dati del 2016: il mondo dei trasporti raccoglie il 73% del mercato (in crescita dell’8% a valore), seguito dalle strutture ricettive con il 15% (+10%) e dai pacchetti viaggio con il 12% (+15%).

All’interno dei trasporti non cambia di molto la suddivisione tra i diversi mezzi (78% aereo, 19% treno, residuale il resto – nel 2016 erano rispettivamente 79% e 17%), ma si iniziano a vedere i risultati dei forti investimenti da parte degli operatori del trasporto diversi da quello aereo, e in particolare modo sui treni.

Sul fronte delle strutture ricettive, infine, diminuisce ancora il peso del comparto alberghiero rispetto a quello extra-alberghiero, dal 70% del 2015 al 61% di quest’anno. Questo cambiamento è dovuto anche alla sempre continua diffusione e all’utilizzo delle piattaforme di sharing economy nel mondo dell’accomodation, che costituiscono già circa un quinto del mercato digitale delle strutture ricettive.

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Giorgio Maggi
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