Europa, Etc: “I prezzi frenano la ripresa del travel”

Europa, Etc: “I prezzi frenano la ripresa del travel”
08 Luglio 07:00 2022 Stampa questo articolo

Si attenuano le preoccupazioni per il Covid. Salgono quelle per l’inflazione e la mancanza di personale. Nonostante i pericoli in prospettiva, il turismo europeo appare in ripresa. La European Travel Commission (Etc) prevede che prevarrà la volontà di viaggiare quest’estate.

L’ultimo rapporto trimestrale “European Tourism Trends & Prospects” indica che la ripresa raggiungerà il picco nell’alta stagione estiva del 2022, anche grazie ai risparmi dei consumatori accumulati durante la pandemia che dovrebbero sostenere la domanda di viaggio.

Etc prevede che l’Europa recupererà il 70% della domanda di viaggi pre Covid quest’anno. Dal 2022 ad oggi, Bulgaria (-8%), Serbia (-10%) e Turchia (-14%) hanno registrato i rimbalzi più forti degli arrivi di turisti.

Anche Monaco (-22%), Croazia (-30%), Islanda (-35%) e Slovenia (-37%) – uniche destinazioni a fornire i dati di maggio – hanno mostrato una forte ripresa. All’altra estremità, la vicinanza geografica della Lettonia alla Russia sta rallentando la ripresa del turismo del Paese rispetto al pre pandemia (-63%) a seguito di cancellazioni di massa delle prenotazioni alberghiere. Slovacchia e Repubblica Ceca sono tra le destinazioni dell’Europa orientale in calo di oltre il 50%.

«Le restrizioni relative al Covid-19 sono state revocate e le persone sono ansiose di recuperare due anni di opportunità di viaggio perse – commenta Luís Araújo, presidente Etc – Stiamo assistendo a un rimbalzo molto più rapido di quanto si aspettassero le aziende di viaggi in Europa e la carenza di personale potrebbe rivelarsi un ostacolo a una completa ripresa. Recuperare talenti e rendere più allettanti le carriere nel settore è la priorità assoluta per la ripresa del turismo europeo nei prossimi mesi. È anche fondamentale che l’Ue continui a monitorare l’impatto dell’inflazione sul costo della vita: l’Europa deve fare tutto ciò che è in suo potere per garantire che i viaggi non diventino inaccessibili per l’europeo medio».

CORTO E MEDIO RAGGIO. L’elevata inflazione probabilmente sposterà la domanda verso il turismo domestico e a corto raggio. “La base di risparmio dei viaggiatori che avrebbe dovuto sostenere la crescita, è stata invece erosa dall’aumento del costo della vita dovuto all’aumento dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari. Inoltre, la forte accelerazione dei prezzi del carburante fa aumentare direttamente anche il prezzo dei viaggi, o più specificamente dei trasporti”, spiega la Commissione. L’aumento dei prezzi potrebbe quindi spostare le preferenze verso opzioni a basso costo come soggiorni o forme di trasporto più convenienti verso i paesi vicini. L’Etc prevede quindi una ripresa del turismo europeo guidata dal corto e medio raggio.

Gli arrivi dai mercati a lungo raggio sono ancora notevolmente indietro, soprattutto dall’Asia, che ha restrizioni in corso legate al Covid-19. Sebbene il sentiment negli Stati Uniti sia più positivo, la ripresa è stata più lenta del previsto.

MANCANZA DI PERSONALE. La carenza di personale in tutta Europa rappresenta un’altra minaccia per la domanda di viaggi. Visto il rimbalzo della domanda più forte del previsto nel 2022, il ritardo nell’offerta di manodopera sta creando carenza di personale nel settore dei viaggi e del turismo europeo. Molte destinazioni europee potrebbero avere difficoltà a reggere l’elevata domanda quest’estate. Il settore è visto come un’opportunità di lavoro instabile dopo il Covid.

La carenza di personale nel settore dell’ospitalità è scavalcata dalla rilevanza mediatica della mancanza di lavoratori nel settore dell’aviazione: circa 190.000 lavoratori dell’aviazione europea sono stati licenziati durante la pandemia. Nonostante le compagnie aeree e gli aeroporti abbiano reagito con le iniziative di reclutamento, è improbabile che il settore sia in grado di rispondere entro questa stagione estiva di punta. L’impatto si è fatto già sentire: secondo il report, durante il primo fine settimana di giugno, i Paesi Bassi hanno registrato tassi di cancellazione fino all’11% e fino al 4% nel Regno Unito. Gli aeroporti stanno riducendo il numero di voli per mitigare il caos dei viaggi che però sta proseguendo in questa estate, poiché diversi vettori aerei scioperano e cancellano i voli per carenza di manodopera.

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