Giubileo, il richiamo del Leone.
Effetto Papa sul turismo Usa

Giubileo, il richiamo del Leone. <br>Effetto Papa sul turismo Usa
29 Maggio 07:00 2025

Tutti ad aspettare: chi col naso all’insù a San Pietro, chi collegato da casa, chi seduto a una scrivania, pronto a stilare i primi exit poll sui nuovi assetti geopolitici. Anche sul turismo che verrà, certo. Perché funziona così. E quando alle 19.23 dell’8 maggio 2025 l’Habemus Papam si riverbera come un tuono su una piazza gremita fino all’inverosimile e la storia chiama Robert Francis Prevost sul soglio di Pietro, c’è chi si sbraccia per salutare il nuovo pontefice che si affaccia dalla Loggia delle Benedizioni e chi sventola la bandiera a stelle e strisce nell’oceano multicolore che fascia la Basilica.

Non certo nel segno di Donald Trump, questo è il giorno di Leone XIV. Riposti nello scantinato della Casa Bianca dazi e sproloqui, il presidente sfoggia il sorriso (a denti stretti) delle migliori occasioni e rivolge gli auguri al primo Papa americano, destinato inevitabilmente a fargli ombra. Per veicolare il saluto sceglie il suo social Truth, la Verità: una sorta di pena del contrappasso, considerando che è il Verbo per eccellenza del suo illustre connazionale.

Zaino in spalla e penna in mano, il giornalista-pellegrino annota sul taccuino mentre percorre contromano via della Conciliazione invasa da un esercito festante. Si lascia alle spalle uno scenario che era stato ritagliato su misura per il Giubileo, ma al quale la scomparsa di Francesco ha cambiato i connotati. Ribaltando, forse, le prospettive del travel italiano che nel 2025, soprattutto a Roma, potrebbe avere un accento ancora più spiccatamente americano. Ma è davvero così?

IL CONCLAVE TRAINA IL TRAVEL

L’auspicio degli operatori turistici è che l’effetto Leone XIV possa far lievitare ulteriormente gli arrivi dagli Stati Uniti – già asse portante dell’incoming nel post pandemia – pur nel contesto di un anno giubilare fin qui non proprio da sballo sotto il profilo del travel. Nel frattempo, però, funziona l’effetto Conclave. Perché, se naturalmente è ancora presto per le sentenze, i dati Enit certificano che i ponti fra Pasqua e Primo Maggio hanno registrato un incremento degli americani in Italia del 5%.

Anche se arriva dal web l’indizio che fa gonfiare il petto al partito degli ottimisti: dall’inizio del Conclave, infatti, le piattaforme specializzate hanno fatto segnare un aumento del 36% delle ricerche di voli e alloggi a Roma da parte di turisti statunitensi.

Non basta. Dal 7 al 14 maggio +7% di presenze nelle strutture ricettive rispetto allo stesso periodo del 2024, nota Assoturismo, che proprio in base alle prenotazioni alberghiere ed extra-alberghiere aveva previsto 1 milione di presenze al momento del fatidico “Extra omnes”.

Turisti San PIetro da adobe

Il fattore Prevost, quindi, potrebbe generare, in relazione ai turisti Usa, un affare da 450 milioni di euro. Ed è vero che il dollaro ha perso circa il 5% dall’inizio dell’anno, ma l’Europa continua comunque ad attirare i visitatori d’oltreoceano e l’Italia resta una delle mete preferite, in particolare per i viaggi di nozze.

Tirando le somme, si profila un’altra estate italiana a stelle e strisce, che fa da contraltare alla frenata verso gli States, complice l’effetto (al contrario) Trump. Le stime degli operatori confermano il trend positivo di arrivi Usa, al primo posto per numero di camere prenotate online (21%), secondo uno studio di Blastness, piattaforma per i servizi turistici.

Seguono italiani (12%), inglesi (11%), tedeschi (7%), australiani e francesi al 5%. Si tratta per lo più di soggiorni di breve durata, il 69% delle prenotazioni è tra una e 4 notti. Ci sono tutte le premesse, quindi, per eguagliare, se non superare, i 30 milioni di pernottamenti del 2024, +31,2% rispetto al 2019, ultimo anno pre-pandemia. In prepotente ascesa l’interesse verso il mare e i tesori paesaggistici: +16% di prenotazioni rispetto al 2024, con un boom di richieste per il segmento luxury. Di pari passo, il fatturato generato dal mercato americano è aumentato del 43%, passando da 430.000 euro a oltre 600.000 euro.

LA BOLLA AMERICANA?

Gioco, partita, incontro? Alt. Cirium pone il veto e ribalta il tavolo: i dati elaborati sui mesi da giugno a settembre raccontano altro. Secondo l’indagine condotta dalla società di analisi – che si basa principalmente su dati provenienti da agenzie di viaggi online (Ota) – la bolla Usa in Italia è destinata a sgonfiarsi. Giudizio lapidario, ma anche qui arrivano i numeri a suffragare l’antitesi: le prenotazioni estive dal Nord America risultano in calo quasi del 10% rispetto al 2024, addirittura – 17% su Roma.

In realtà, sottolinea Cirium, non è affatto una sorpresa, ma la conferma di quello che molte compagnie aeree hanno già spiegato illustrando le proprie previsioni sui conti: i voli transatlantici stanno rallentando per l’instabilità del mercato, per la guerra commerciale scatenata dall’amministrazione Trump e per i controlli più severi alle frontiere degli Stati Uniti. E se i cali più significativi nelle prenotazioni riguardano i voli verso Monaco (-24%), Amsterdam (-22%), Atene (-19%), Roma fa segnare un non trascurabile -17%.

Cali più moderati, invece, per Milano, -10% e Napoli, appena -1%. Unica eccezione Lisbona, che ha registrato un trend positivo nel booking, con un aumento del 7% rispetto all’anno scorso. Stabili le prenotazioni per Parigi. A non voler essere per forza pessimisti, diciamo quantomeno che la situazione è più nebulosa.

Prendiamo, ad esempio, due delle nostre città più visitate dagli americani. Venezia ha riscontrato un rallentamento dei turisti d’oltreoceano, sia nel periodo appena trascorso sia per quanto riguarda le prenotazioni sull’anno. Gli americani restano però il primo mercato per la Serenissima, attorno al 20%, e generano tra il 25% e il 30% del fatturato complessivo.

A Milano, invece, permane una sostanziale stabilità, però il sindaco Beppe Sala rimarca: «Ad aprile c’è stato un boom di turisti americani, +10% rispetto a un anno fa: vengono a Milano a fare acquisti per il timore dei dazi». Una tendenza confermata anche dal ministero del Turismo che sottolinea: “Gli americani spendono di più e prediligono il lusso. È necessario investire nella qualità delle strutture e dei servizi per attrarre sempre di più turisti altospendenti e portarli anche a scoprire luoghi meno conosciuti”.

INVASIONE IN VISTA

A questo punto il pellegrino-giornalista, che altospendente e americano non è, si allontana dal vulcano in eruzione a piazza San Pietro e plana all’altezza di ponte Sant’Angelo, che sembra un formicaio tra chi va e chi viene. È il momento di pesare i due schieramenti e soprattutto di chiedersi: il Papa americano sposta o no gli equilibri del travel in Italia, e in particolare a Roma, nell’anno del Signore 2025?

Microfono al presidente di Fiavet Lazio, Stefano Corbari: «Per me può spostare, ma non subito. Mi spiego: i giochi per il Giubileo sono fatti e gli americani sono abituati a prenotare in anticipo. Nei prossimi mesi, però, sono convinto che la tendenza diventerà evidente».

C’è un punto da tenere in considerazione, osserva Corbari: «Le diocesi americane sono molto organizzate e quindi ci saranno pellegrinaggi più frequenti a Roma. Io credo che la vera “invasione” ci sarà dal 2026, anche perché storicamente l’anno dopo il Giubileo va molto meglio dal punto di vista turistico. Esattamente come accadde dopo l’Anno Santo del 2000: il 2001 fu fantastico e sfruttò le migliorie che erano state progettate per “riverniciare” la città. Vedo che i cantieri stanno andando avanti e anche questa volta i lavori a lungo termine pagheranno».

GIUBILEO STARS AND STRIPES

Leone o meno, tra aprile e settembre 2025 sono attesi circa 1,65 milioni di passeggeri statunitensi negli aeroporti italiani, con un aumento del +10,7% rispetto al 2024. Ma allora la narrazione di un Giubileo “stars and stripes” non è proprio campata per aria.

Turismo Usa da adobe

Roberto Pannozzo, ceo di Carrani Tours, che affonda le radici dei suoi 100 anni di storia proprio a Roma, precisa: «Senza dubbio il Papa americano è un incentivo per i suoi connazionali. Confido, anzi, in un allargamento della platea: finora la crescita del mercato Usa era circoscritta agli altospendenti, ma questa novità – e abbiamo già dei riscontri – darà più impulso alle fasce “medie” e potrebbe fare da contraltare alla situazione del dollaro, che non è più tanto super dopo che ha cominciato a diminuire per via della bagarre dazi».

Per il resto la moneta Giubileo, finora, ha pagato relativamente: «Sono del parere che l’evento non sposti, anzi è quasi un ostacolo per il travel in generale. Per noi, che a Roma siamo di casa, è stato addirittura un deterrente: non sono pochi quelli che rinunciano a venire in vacanza in una città piena zeppa di pellegrini. Poi ci hanno pensato gli influencer, con i video sui mille cantieri, a gettare benzina sul fuoco. Malgrado tutto, lo zoccolo duro tiene, facendo sì che il 2025 sia un anno di consolidamento dal punto di vista del business rispetto al 2024, “l’anno wow”, con l’apice della crescita iniziata con il rimbalzo post Covid».

RIFLESSIONI DI UN PELLEGRINO

È il momento di chiudere il taccuino, rimettere in ordine le idee e, quasi alla metà del percorso giubilare, “fare memoria” delle tre tappe vissute con gli occhi bene aperti, il passo sicuro e l’inseparabile penna in mano.

Un viaggio cominciato con la scoperta del percorso, tra emozioni, volontari e previsioni. Il secondo segmento ha risentito della scossa determinata dalla scomparsa del pellegrino per eccellenza, Papa Francesco,venuto dalla fine del mondo”, sempre in cammino. E ora la terza frazione, nel segno della novità di Papa Prevost, l’uomo giunto d’Oltreoceano. Che, sulla scia del suo predecessore, ha esordito ricordando che è il tempo di «dialogare e costruire ponti». Il Verbo del pontefice va incontro a quella filosofia che il travel prova a trasmettere per abbattere barriere e confini.

Ci vorrà tempo, ci vorrà coraggio. Forse è per quello che hanno scelto un Leone.

L'Autore

Fabrizio Condò
Fabrizio Condò

Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004

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