Il Gruppo Uvet acquisisce il t.o. Settemari

15 Febbraio 13:23 2017 Stampa questo articolo

Il primo passo – annunciato nei giorni scorsi – è stato l’ingresso di Settemari sul mare Italia con l’inserimento in programmazione del prodotto ClubViaggi Resort. Oggi, a Milano, l’annuncio ufficiale: il t.o. guidato da Mario Roci, specializzato sull’Egitto (e dunque indebolito dalla crisi delle vendite del Mar Rosso), è stato acquisito al 100% dal Gruppo Uvet, presieduto da Luca Patanè.

La notizia, che già circolava tra gli agenti di viaggi e negli ambienti vicini a entrambe le aziende, trova così conferma.

«Attraverso questa importante acquisizione – spiega Luca Patanè, presidente del Gruppo Uvet – integriamo distribuzione e tour operating per rendere più organica e completa la filiera dei servizi alla clientela. Settemari avrà a disposizione una struttura societaria veloce che le consentirà di sviluppare meglio le proprie competenze, affinando il suo posizionamento e le prospettive di mercato. In questi anni il mercato turistico ha attraversato un periodo molto turbolento, la distribuzione colpita dalla crisi, toccata dalle nuove modalità di acquisto dei consumatori, si è modificata e sempre più selezionata».

Mario Roci, amministratore unico di Settemari, prosegue: «Quest’anno Settemari compie 35 anni, è un traguardo molto importante a cui si è arrivati dopo un percorso che ha visto la nostra azienda dimostrare il suo valore. Anno dopo anno, abbiamo completato la gamma delle nostre proposte, dal Mediterraneo a lungo raggio, dal tailor made alla villaggistica fino ad approdare a grandi risultati che hanno segnato la storia del tour operating italiano, come il grande successo di Floriana a Marsa Alam. Oggi c’è un’altra tappa importante del nostro percorso: entrare a far parte di un Gruppo leader sul mercato che è Uvet».

Dopo l’acquisizione di Swan Tour da parte di Alpitour, e del polo Hotelplan-Turisanda per mano di Eden Viaggi, il tour operating italiano va sempre più verso un consolidamento in macro-Gruppi, versatili sul fronte del prodotto, capaci di attrarre capitali esterni e dominare un mercato che continua a essere fluttuante.

Il testa a testa ora è tra giganti, nella cui “pancia” restano vivi i marchi storici dell’industria turistica italiana.

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