Cieli mediorientali in tilt. Nella giornata di oggi (lunedì 23 giugno) Qatar, Emirati Arabi Uniti, Kuwait e Bahrein hanno chiuso i propri cieli per oltre due ore per riaprirli in tarda serata. Una misura preventiva, seguita all’attacco degli Stati Uniti all’Iran, ai nuovi raid israeliani contro l’antica Persia e alla controffensiva iraniana di queste ore con missili scagliati sulle basi militari Usa in Qatar. Al netto di ciò, le compagnie aeree commerciali di tutto il mondo avevano già iniziato a sospendere i voli verso l’area mediorientale.
Da quando Israele ha iniziato gli attacchi contro l’Iran, il 13 giugno, molti vettori hanno dirottato, cancellato e ritardato i voli nella regione per ragioni di sicurezza e per la chiusura di alcuni spazi aerei. Altri avevano continuato a operare; altri ancora avevano ripreso le operazioni dopo la sospensione.
La principale compagnia aerea asiatica, Singapore Airlines, che aveva descritto la situazione come «fluida», aveva deciso di riprendere i voli per Dubai, dopo aver cancellato il suo volo di domenica da Singapore. British Airways ha invece deciso di cancellare i voli per Dubai e Doha: non è stata fornita una data precisa per la ripresa dei servizi. Il sito dell’aeroporto di Roma Fiumicino mostrava che il volo AZ856 per Dubai di Ita Airways era stato operato regolarmente, ieri.
Air France Klm ha cancellato i voli da e per Dubai e Riyadh, domenica e lunedì. Air Astana, compagnia aerea kazaka, ha annullato i voli per Doha e Dubai tra domenica e lunedì. Iberia, del gruppo Iag, ha cancellato i voli per Doha di domenica e lunedì, ma non ha ancora preso una decisione per i prossimi giorni.
Con lo spazio aereo russo e ucraino chiuso alla maggior parte delle compagnie aeree a causa della guerra, il Medio Oriente è diventato una rotta più importante per i voli tra Europa e Asia. Ora, le compagnie aeree hanno deviato verso nord, attraverso il Mar Caspio, o verso sud, attraverso Egitto e Arabia Saudita.
Da segnalare che in Israele, dove fino a pochi giorni fa si trovavano 38.000 turisti, la compagnia di bandiera El Al ha dichiarato di aver ricevuto circa 25mila richieste di partenza in un solo giorno.
Oltre all’aumento dei costi di equipaggio, dovuti a queste lunghe deviazioni e cancellazioni, i vettori devono anche affrontare un potenziale aumento dei prezzi del carburante, a causa del rincaro del petrolio.
Le zone di conflitto in continuo aumento rappresentano un onere operativo crescente per le compagnie aeree, che temono anche l’abbattimento accidentale o deliberato di aerei commerciali. Anche il Gps spoofing – l’alterazione dei dati di posizione Gps di un aereo provocata da un attacco informatico – vicino alle zone di conflitto rappresenta un problema crescente per l’aviazione commerciale.
Flightradar24 ha spiegato all’agenzia di stampa Reuters di aver riscontrato un «drammatico aumento» di interferenze e spoofing negli ultimi giorni, sul Golfo Persico. SkAI, un’azienda svizzera che gestisce una mappa delle interruzioni Gps, domenica sera ha dichiarato di aver osservato più di 150 velivoli colpiti da spoofing in 24 ore.
Nel dettaglio, le cancellazioni delle principali compagnie aeree sulle rotte per il Medio Oriente, secondo il resoconto di Reuters:
AEGEAN AIRLINES
La compagnia greca Aegean Airlines ha sospeso i voli per Tel Aviv fino al 12 luglio. Le rotte per Amman, Beirut ed Erbil chiuse fino al 28 giugno.
AEROFLOT
La russa Aeroflot ha dichiarato di aver annullato i voli tra Mosca e Teheran e di aver apportato modifiche ad altre rotte in Medio Oriente.
AIRBALTIC
La lettone airBaltic ha dichiarato che tutti i voli da e per Tel Aviv fino al 30 settembre sono stati cancellati.
AIR CANADA
Air Canada ha temporaneamente sospeso il servizio giornaliero da Toronto a Dubai a partire dal 18 giugno e ha avvertito che la sospensione potrebbe essere estesa. I viaggi con scalo in Europa con una compagnia aerea partner rimangono possibili.
AIR EUROPA
La compagnia aerea spagnola ha dichiarato di aver cancellato i voli da e per Tel Aviv fino al 31 luglio.
AIR FRANCE-KLM
Air France ha sospeso i voli da e per Tel Aviv fino al 14 luglio. Ha poi interrotto quelli da e per Dubai e Riyadh e prorogato la sospensione dei collegamenti da e per Beirut fino a mercoledì.
Klm ha dichiarato di aver cancellato tutte le rotte da e per Tel Aviv almeno fino al primo luglio e ha aggiunto che alcuni voli da, per o via Beirut fino al 29 giugno potrebbero subire interruzioni.
AMERICAN AIRLINES
American Airlines permette ai clienti di modificare le prenotazioni per Doha senza costi aggiuntivi per i viaggi programmati tra il 19 giugno e il 20 luglio.
DELTA AIR LINES
La compagnia aerea statunitense ha dichiarato che i viaggi da, per o attraverso Tel Aviv potrebbero subire ripercussioni tra il 12 giugno e il 31 agosto.
EGYPTAIR
EgyptAir ha annunciato la cancellazione di tutti i voli dal Cairo verso i Paesi del Golfo, “finché la situazione nella regione non si stabilizzerà”.
ETIHAD AIRWAYS
La compagnia emiratina ha cancellato i voli tra Abu Dhabi e Tel Aviv fino al 30 giugno.
EMIRATES
Emirates aveva temporaneamente sospeso i voli da e per la Giordania (Amman) e il Libano (Beirut) fino al 22 giugno incluso e quelli da e per l’Iran (Teheran) e l’Iraq (Baghdad e Bassora) fino al 30 giugno.
FINNAIR
Finnair è stata la prima a prolungare la sospensione dei voli per Doha, con cancellazioni previste fino al 30 giugno.
FLYDUBAI
Flydubai ha temporaneamente sospeso i voli da e per Iran, Iraq, Israele e Siria fino al 30 giugno.
IAG
British Airways, di proprietà di Iag, ha dichiarato che i voli per Tel Aviv restano sospesi fino al 31 luglio e quelli per Amman e il Bahrein saranno sospesi fino al 30 giugno. La compagnia aerea britannica ha cancellato i voli per Dubai e Doha in programma oggi, 23 giugno.
La low cost di Iag, Iberia Express, ha annunciato la cancellazione dei voli per Tel Aviv fino al 30 giugno. Ha inoltre soppresso i voli per Doha di domenica e lunedì.
ITA AIRWAYS
La compagnia italiana ha comunicato la sospensione di tutti i voli per Tel Aviv fino al 31 luglio, inclusi due voli programmati per il primo agosto.
LUFTHANSA GROUP
Il Gruppo Lufthansa – che include Swiss, Austrian e Ita Airways – ha sospeso tutti i voli da e per Beirut fino al 30 giugno e da e per Tel Aviv e Teheran fino al 31 luglio. I voli da e per Amman ed Erbil sono cancellati fino all’11 luglio incluso. Il gruppo non volerà a Tel Aviv e Teheran fino al 31 luglio, evitando inoltre lo spazio aereo dei paesi coinvolti nel conflitto.
OMAN AIR
Oman Air ha comunicato di aver temporaneamente sospeso i voli da e per Manama, Dubai, Kuwait e Doha.
PEGASUS
La low cost turca Pegasus ha cancellato i voli per Iraq, Giordania e Libano fino al 30 giugno e per l’Iran fino al 30 luglio.
QATAR AIRWAYS
Qatar Airways ha temporaneamente soppresso i voli da e per Iraq, Iran e Siria.«Stiamo lavorando a stretto contatto con le parti interessate del governo e le autorità competenti per supportare i passeggeri che sono stati colpiti dalle cancellazioni», conferma in una nota il vettore.
RYANAIR
Ryanair ha cancellato i voli da e per Tel Aviv fino al 30 settembre.
TRANSAVIA
I voli della compagnia low cost di Air France, Transavia, da Parigi a Beirut sospesi fino al 30 giugno, mentre la rotta per Tel Aviv è chiusa fino al 7 settembre.
TURKISH AIRLINES
I voli della Turkish Airlines per Baghdad, Damasco e Teheran fermi fino al 1 luglio.
UNITED AIRLINES
United Airlines ha avvisato i clienti che i voli da e per Dubai, programmati fino al 3 luglio, potrebbero essere sospesi e offre cambi di biglietto senza costi aggiuntivi a determinate condizioni. Stesso discorso sui voli per Tel Aviv fino al 1 agosto: i passeggeri potranno prenotare nuovamente per altre città europee. Anche i voli per Dubai potrebbero subire ritardi o cancellazioni fino al 25 giugno
WIZZ AIR
Wizz Air ha sospeso le sue operazioni da e per Tel Aviv e Amman fino al 15 settembre. La compagnia aerea ungherese eviterà inoltre di sorvolare lo spazio aereo israeliano, iracheno, iraniano e siriano fino a nuovo ordine.



