Guide turistiche, Santanché: “Avanti con la riforma”

Guide turistiche, Santanché: “Avanti con la riforma”
21 Febbraio 13:38 2023 Stampa questo articolo

«Prosegue l’iter per arrivare al più presto alla riforma per le guide turistiche, in settimana l’incontro con assessori regionali e associazioni di categoria». Lo ha annunciato il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, nella Giornata internazionale delle guide turistiche. La Santanchè ha evidenziato «l’importanza di queste figure professionali che hanno un ruolo rilevante nel tessuto socio-economico italiano, mettendo ogni giorno a disposizione, con passione e dedizione, le loro competenze per favorire l’incontro tra il turista e lo splendido patrimonio naturale e culturale della nostra nazione».

Santanchè concorda con l’idea di dedicare la giornata offrendo visite guidate gratuite presso mete minori, lontane dai grandi flussi turistici e dall’overtourism, favorendo un turismo sostenibile e di prossimità. «Il governo – sottolinea il ministro – è consapevole di quanto sia rilevante il lavoro svolto dagli operatori del settore, tanto che le guide turistiche rappresentano la prima categoria che abbiamo ricevuto nell’ottica di un percorso improntato a definire una riforma entro la fine del 2023».

La riforma, peraltro, rientra tra i principali obiettivi del Pnrr: l’intervento intende formulare, nel rispetto delle normative locali, un ordinamento professionale dedicato alle guide turistiche e al loro ambito di appartenenza, consentendo l’acquisizione di una qualifica professionale conforme agli standard omogenei a livello nazionale.

«Per noi è un’occasione importante per far capire alle persone quale sia il mestiere della guida turistica – osserva la presidente di Federagit Confesercenti, Micol Caramello – Auspichiamo che nella bozza di legge che il ministro ci sottoporrà a breve si tenga conto delle nostre richieste: l’obiettivo è una legge che ci tuteli nei confronti dei tour operator europei, dell’abusivismo, delle piattaforme online e dei gestori museali, che in questi anni hanno minato il settore, facendo sì che molti colleghi decidessero di chiudere la partita iva e di cercare altrove un lavoro più sicuro».

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