Guiness Travel festeggia 30 anni di tour operating puro

08 Agosto 07:00 2019 Stampa questo articolo

Trent’anni di attività all’insegna del tour operating puro: così Guiness Travel, con basso profilo mediatico, poche interviste rilasciate al trade e visibilità contenuta, taglia un traguardo importante dove, come spiega Michele Mosca, product manager: «Non abbiamo mai perso di vista la nostra mission, che è quella di marcare sempre la differenza tra viaggio e vacanza, imprimendo una forte identità aziendale, al punto che i viaggiatori Guiness sono un target ben preciso, medio alto, che ama le peculiarità della nostra organizzazione del viaggio».

E sulle peculiarità del t.o., Mosca non lesina i dettagli: «Diciamo subito che tutti i viaggi proposti nelle quasi 400 pagine del nostro catalogo, dall’Italia all’Europa fino al resto del mondo, comprese mete difficili come l’Etiopia, sono stati collaudati e costruiti dal team di Guiness Travel; in altre parole sono il frutto di un lavoro d’assemblaggio di servizi che è poi il vero compito di un tour operator puro. Non ci definiamo generalisti perché questi vendono generalmente su domanda individuale. Guiness Travel programma di anno in anno circa 600 partenze fisse, esclusive, con un massimo (e non un minimo) di 30 partecipanti; assicuriamo sempre l’accompagnatore dall’Italia, garantiamo tutte le visite interne o esterne ai siti inserite nel programma di viaggio, non prevediamo tour o parentesi facoltative, perché tutti nostri viaggi, dal più semplice come Berlino Smart di 4 giorni al Gran Tour dell’Australia da 15 giorni, sono realmente organizzati in ogni giornata contemplata».

Nel tempo il t.o. ha saputo guadagnarsi il rispetto del mercato e la stima di tanti colleghi di Astoi, alla quale Guiness Travel è associata da tempo. Una stima che Mosca contraccambia nei confronti di alcuni operatori seri che presidiano il mercato, da Veratour a quel Vittorio Russo che ha fatto la storia, con Rallo Viaggi, del turismo italiano in Egitto.

Tanti amici professionisti che come Guiness Travel operano senza tanti proclami, ma passo dopo passo. E sono i fatti a contare, come spiega Mosca: «Oggi, dopo 30 anni di attività e dopo aver fatto viaggiare almeno 350mila persone in Italia – con una media di oltre 10mila clienti l’anno – possiamo contare su una rete di vendita di circa 2.000 agenzie di viaggi, prevalentemente nel centro sud Italia che hanno capito la nostra filosofia e sanno a quale tipo di cliente poter proporre questi viaggi. In buona sostanza un viaggiatore ci sceglie perché non vuole viaggiare da solo, è rassicurato da un accompagnatore, vuole assistenza h24 e non vuole sorprese di extra». Una rete agenziale seguita con attenzione dallo staff, a partire dalla sales manager Elvira D’Aversa, ben conosciuta tra gli adv.

E per rimanere sul mercato, Mosca illustra la ricetta Guiness: «Riaffermare sempre la nostra identità, perfezionare i plus di servizio e investire sempre e solo sul prodotto, contando su un team di professionisti (nelle due sedi a Roma e Campobasso), che si sottopongono a corsi di formazione e su una rete di adv partner che ci conoscono e ci riconoscono. Perché sono sempre più convinto che il nostro futuro non è tanto legato alla capacità di intercettare nuova clientela, quanto alla capacità di creare e innovare il prodotto da vendere. Nonostante internet e altre possibili rivoluzioni tecnologiche, il tour operating e la rete agenziale continueranno ad assicurarsi sempre un buon 25-30% di quota mercato. È sempre successo così, dagli anni ’80 ad oggi e sarà ancora così».

Tra le novità della programmazione Guiness Travel di questi ultimi anni spiccano gli itinerari di viaggio in Russia, Cina, Uzbekistan, Usa e Giappone. Lunga vita, dunque, al viaggio Guiness che, come sottolinea Mosca, «è un unicum, un business antico che continua a funzionare e a convincere adv e viaggiatori».

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Andrea Lovelock
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