Hotel, è crisi in Toscana: «200 strutture in meno»

05 Luglio 12:31 2019 Stampa questo articolo

In Toscana aumentano i posti letto ma diminuisce il numero degli hotel. Federalberghi Toscana analizza il report stilato dagli uffici regionali dell’assessorato alle Attività produttive e Turismo sull’accoglienza dal 2010 al 2018.

Il numero dei posti letto è cresciuto del 9,1% passando da 520mila circa a oltre 565mila. Ma se da un lato il numero delle imprese è cresciuto molto di più, (+21,5%) passando da 13.300 a 16.200 circa, dall’altro lato la dimensione media di ogni struttura è scesa da 39 a 35 posti letto.

Per il settore alberghiero nello specifico: diminuiscono fortemente gli alberghi a 1 e 2 stelle (-15% e -19%); diminuiscono di quasi 100 strutture anche gli alberghi a 3 stelle (-6,8%); questa diminuzione non viene compensata né dall’aumento dei 4 stelle (23 strutture in più pari al 5%) né dall’aumento dei 5 stelle (19 strutture in più pari al +37,3%). Complessivamente nel periodo 2010/2018 il numero degli hotel diminuisce di quasi 200 strutture passando da 2.732 a 2.538.

«Se da un lato è cresciuto il turismo, dall’altro è cresciuta anche la competitività tra le diverse tipologie ricettive; non sempre però all’insegna dell’applicazione delle medesime regole, come dimostra il fenomeno crescente delle locazioni turistiche brevi – commenta il presidente di Federalberghi Toscana Daniele Barbetti – Il settore alberghiero a 1, 2 e 3 stelle rappresenta oggi la tipologia ricettiva più fragile, e ciò non può essere ignorato».

Secondo Barbetti, infatti, la Regione deve interpretare questo segnale e individuare gli strumenti necessari per favorire lo sviluppo del settore alberghiero nel territorio. «Preso atto che i settori extralberghiero, agrituristico e delle locazioni brevi, in questo momento, godono del favore del mercato, dobbiamo riuscire ad intervenire in maniera tempestiva sul settore alberghiero con misure nuove, che coniughino spinta all’innovazione, alla digitalizzazione e alla valorizzazione delle professionalità che vi operano – aggiunge il presidente –  Dobbiamo intervenire da subito in maniera lungimirante, prima che un problema economico si trasformi in problema sociale, con le ricadute in tema occupazionale che ci sarebbero, considerato che gli hotel 3 stelle rappresentano la maggioranza del sistema alberghiero toscano e nazionale”

Federalberghi Toscana, oltre al mantenimento da parte del Governo dello strumento del tax credit per gli investimenti di riqualificazione alberghiera, auspica che nella pianificazione dei prossimi fondi strutturali europei assegnati alla Regione Toscana siano individuate misure dedicate:

«Le imprese alberghiere pur essendo quelle che garantiscono i massimi livelli occupazionali del settore turistico ricettivo in Toscana, non hanno mai beneficiato di misure di incentivazione specificamente dedicate – continua Barbetti – Considerati i dati emersi, riteniamo che sia improcrastinabile l’apertura da parte della Regione Toscana di un confronto finalizzato alla definizione di un Piano Strategico di Sviluppo del settore alberghiero nella nostra Regione, la base per individuazione di azioni e misure specifiche a favore del settore alberghiero toscano tramite l’uso delle risorse derivanti dei nuovi fondi strutturali europei assegnati alla Regione».

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