Il car sharing cresce, ma il business è ancora dimezzato

Il car sharing cresce, ma il business è ancora dimezzato
08 Giugno 12:52 2023 Stampa questo articolo

Il settore del car sharing nel 2022 è tornato a crescere, ma è ancora è lontano dai numeri del 2019, quasi dimezzato il parco veicoli a disposizione e il numero di noleggi. Lo rileva l’analisi annuale promossa da Aniasa, l’Associazione di Confindustria che rappresenta il settore dei servizi di mobilità, sulle aziende associate che costituiscono una parte significativa del mercato dell’auto condivisa.

L’onda lunga dello stop alla mobilità degli scorsi anni, dunque, continua a mostrare i suoi effetti sul settore. Nel 2022 il car sharing ha superato i 5.600.000 noleggi, un dato positivo se raffrontato all’anno precedente, +3,1%, dopo due anni di calo, ma distante dai 13 milioni di noleggi raggiunti nel 2019.

La flotta attiva si è dimezzata, scendendo a circa 3.600 vetture rispetto alle 6.500 del 2018-2019. Una situazione dovuta non solo al calo della domanda, ma anche a crescente difficoltà nell’approvvigionamento di veicoli dai produttori e ai problemi di disponibilità dei pezzi di ricambio che obbligano le vetture in flotta danneggiate a lunghe soste in officina, con significativo aggravio per gli operatori. L’80% circa della flotta è concentrata nelle due grandi metropoli italiane, Roma e Milano, rispettivamente con 1.100 e 1.600 vetture, con una crescente componente di veicoli elettrici.

Le difficoltà degli ultimi anni hanno contribuito a determinare un’evoluzione del modello di business, particolarmente evidente se si guarda al trend delle durate e percorrenze medie del noleggio. L’auto condivisa ha infatti ampliato l’offerta di mobilità e così le durate medie dei noleggi sono salite dai circa 30 minuti nel pre-pandemia ai 76 minuti del 2022. L’auto condivisa resta prioritariamente una scelta di mobilità maschile, 64% del totale, i dati registrano un calo notevole degli utenti di 18-25 anni, dal 25% al 15%, restano stabili le altre fasce di età, con il conseguente aumento della sola fascia di utenti con più di 55 anni.

«La sostenibilità economica del servizio è oggi problematica sia per i piccoli, che per i grandi operatori – spiega il presidente Aniasa Alberto Viano – Manca una politica più lungimirante e responsabile da parte delle Istituzioni e in particolare delle amministrazioni locali delle grandi città: è necessario che supportino maggiormente il settore, attivando sinergie con gli operatori. Per rilanciare questo comparto occorrono interventi strutturali: a partire dall’abolizione dei canoni annuali che alcune città ancora richiedono agli operatori per ogni singolo veicolo condiviso, dall’inclusione del servizio tra quelli previsti nel “Buono Mobilità”, fino alla previsione di un’aliquota Iva al 10% per gli utenti del car sharing. Una proposta, quest’ultima, che abbiamo presentato ai ministeri competenti, chiedendo di inserirla nel Ddl sulla riforma fiscale, in queste settimane in Parlamento».

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