Inchiesta 737 Max chiusa: multa a Boeing da 2,5 miliardi

08 Gennaio 10:33 2021 Stampa questo articolo

Dopo un’inchiesta durata quasi due anni il governo Usa ha deciso di multare Boeing per circa 2 miliardi di euro (2,5 miliardi di dollari) ritenendo l’azienda responsabile dei due incidenti avvenuti in Indonesia e in Etiopia del modello 737 Max causando 346 vittime. Mentre gli aerei in questione, i 737 Max, stanno tornando lentamente a volare, si avvia verso la conclusione l’iter della definizione delle responsabilità dei disastri aerei avvenuti due anni fa e che hanno portato al grounding degli aeromobili del colosso di Seattle.

La multa si divide in 243 milioni di dollari come sanzione per truffa e associazione a delinquere (dovuta al malfunzionamento del software di bordo) più 2,2 miliardi di dollari come risarcimento ai familiari delle vittime dei voli Lion Air 610, precipitato il 28 ottobre 2018, ed Ethiopian Airlines 302, schiantatosi in Etiopia il 10 marzo 2019.

È stato il dipartimento di Giustizia statunitense a formulare le accuse, dopo due anni di indagini e di procedimenti, e a quantificare la multa: l’accusa è quella di aver insabbiato informazioni cruciali, ingannando le autorità federali.

La multa arriva come soluzione a un accordo tra le parti che permetterà di sospendere le incriminazioni verso l’azienda, consentendo a Boeing di continuare a ottenere contratti federali. Ma le incriminazioni decadranno del tutto solo fra tre anni, in assenza di ulteriori violazioni.

«I tragici disastri del volo Lion Air 610 e Ethiopian Airlines302 hanno portato alla luce condotte fraudolente e ingannevoli da parte di dipendenti di uno dei più grandi produttori di aerei commerciali – ha detto David Burns, viceprocuratore generale del ministero – I dipendenti di Boeing hanno scelto la strada del profitto invece che della trasparenza occultando informazioni materiali per la Faa (Federal Aviation Administration) sulle operazioni del suo aereo 737 Max e impegnandosi in uno sforzo di insabbiamento del loro inganno».

«È un accordo importante su una questione molto seria e sono convinto che sia la soluzione giusta, un passo che riconosce come abbiamo fallito nel rispetto dei nostri valori» ha fatto sapere in un memorandum ai dipendenti il ceo di Boeing, David Calhoun.

Lo scorso novembre, la Faa ha dato il via libera al ritorno in volo dei 737 Max e a inizio dicembre Boeing ha subito ricevuto un importante ordine su questi aeromobili da parte di Ryanair.

 

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