Centinaia di violazioni del sistema di sicurezza. Le ha rilevate la Federal Aviation Administration in relazione all’indagine sull’esplosione in volo del pannello del Boeing 737 Max di Alaska Airlines, avvenuta nel gennaio 2024. Per questo la Faa ha proposto di infliggere una sanzione di 3,1 milioni di dollari al colosso americano.
Le violazioni, spiega la Faa – come riportato dal The Seattle Times – sono state identificate presso lo stabilimento di Renton di Boeing e presso il suo fornitore Spirit AeroSystems, tra settembre 2023 e febbraio 2024.
A settembre 2023 una fusoliera ha attraversato lo stabilimento Spirit di Wichita, Kansas, dove gli operai costruiscono quelle del 737 Max prima di spedire le strutture allo stabilimento Boeing di Renton per l’assemblaggio finale. Nel gennaio 2024 un pannello si è staccato dalla fusoliera a mezz’aria, lasciando un buco profondo sul lato dell’aereo.
L’autorità di regolamentazione ha spiegato che Boeing ha presentato alla Faa due velivoli non idonei al volo per ottenere i certificati di aeronavigabilità e non ha rispettato il suo sistema di qualità. Boeing avrebbe interferito con un programma di sicurezza progettato per consentire ad alcuni dipendenti di aiutare i lavoratori della Faa a monitorare il produttore.
Il coinvolgimento di Boeing nel programma, denominato Organization designation authorization (Oda), è stato già esaminato in passato: alcuni dipendenti dell’azienda americana delegati dalla Faa hanno riferito di aver ricevuto pressioni per agire nell’interesse del loro datore di lavoro e di temere ritorsioni qualora avessero sollevato preoccupazioni in materia di sicurezza.
Venerdì scorso, quindi, la Faa ha dichiarato che un dipendente Boeing – non coinvolto nel programma Oda – ha fatto pressione su un lavoratore dell’Oda, affinché approvasse un 737 Max, in modo che il colosso Usa potesse rispettare i tempi di consegna. Questo nonostante il dipendente Oda fosse del parere che l’aereo non fosse conforme agli standard.
Boeing ha replicato in una nota alla multa proposta dalla Faa: “Ci rammarichiamo per l’incidente del gennaio 2024 e continuiamo a lavorare per rafforzare la nostra cultura della sicurezza e migliorare la qualità e la responsabilità in tutte le nostre operazioni”.
L’azienda ha trascorso i mesi successivi alla rottura del pannello a progettare e implementare un piano di sicurezza e qualità, che include parametri chiave di prestazione per valutare la qualità dei suoi aerei durante il loro passaggio in fabbrica.”Il nostro team – prosegue Boeing – continua a implementare questi miglioramenti, come gli investimenti nella formazione del personale, il rafforzamento della conformità del sistema di produzione e l’incoraggiamento dei dipendenti a farsi sentire“.
Nessun commento, invece, da parte di Spirit, che verrà riammessa nell’organico di Boeing 20 anni dopo la sua cessione, nell’ambito del piano per migliorare la qualità e la sicurezza. L’acquisizione è ancora in attesa di approvazione normativa, ma entrambe le aziende prevedono che verrà finalizzata quest’anno.
Ora Boeing ha 30 giorni di tempo per rispondere alla Faa, che venerdì ha fatto sapere di aver “utilizzato la massima sanzione civile consentita dalla legge”. Tuttavia, la multa di 3,1 milioni di dollari è di lieve entità rispetto ai 22,8 miliardi di dollari di fatturato di Boeing nell’ultimo trimestre fiscale. Nel complesso, l’azienda americana ha registrato una perdita netta di 612 milioni di dollari, pari a 92 centesimi per azione, per i tre mesi da aprile a giugno.
La multa è inoltre inferiore alle precedenti emesse dalla Faa, tra cui una di 17 milioni di dollari nel 2021 per errori di produzione del 737 e una di 12 milioni di dollari emessa nel 2015 per una serie di falsificazioni di documenti.
William Alderman, socio fondatore della società finanziaria aerospaziale e della difesa Alderman and Co., ha chiarito che la sanzione non avrà un impatto significativo sugli utili o sul flusso di cassa libero di Boeing.
Alderman l’ha definita «una leggera pacca sulla spalla», tanto per ricordare che Boeing è costantemente nel mirino della Faa ed è «già in una situazione diversa rispetto a settembre 2023. C’è ancora molta strada da fare, ma i problemi di 12 mesi fa credo siano ormai un ricordo del passato».
Scott Hamilton, analista della società di consulenza aerospaziale Leeham News, ha invece interpretato diversamente la multa della Faa. Secondo lui, il fatto che la Faa abbia nuovamente menzionato la pressione sul programma Oda di Boeing, dopo anni in cui l’azienda aveva dichiarato che avrebbe cambiato il sistema, gli ha fatto pensare che gli sforzi di Boeing, in seguito ai due incidenti mortali del 737 Max di sei anni fa, fossero più «fumo e specchietti per le allodole che sostanza».
«Nonostante tutta la retorica elaborata da Boeing – ha detto Hamilton – la Faa ha spiegato che gli stessi problemi persistevano e potrebbero aver contribuito allo scoppio del pannellone del volo Alaska.
Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004
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