Ita Airways, sei consiglieri si dimettono dal cda

Ita Airways, sei consiglieri si dimettono dal cda
30 Marzo 13:59 2022 Stampa questo articolo

Con l’apertura di una nuova fase per Ita Airways – quella che porterà alla privatizzazione della compagnia tricolore – arrivano anche le dimissioni di sei membri del consiglio di amministrazione di Italia Trasporto Aereo Spa (società controllata al 100% dal Mef che gestisce Ita Airways).

Secondo il Corriere della Sera, infatti, i sei consiglieri Lelio Fornabaio, Alessandra Fratini, Simonetta Giordani, Cristina Girelli, Silvio Martuccelli e Angelo Piazza hanno comunicato la loro scelta attraverso una lettera ufficiale recapitata oggi ai vertici della compagnia di bandiera, appena un giorno dopo la riunione del cda che ha approvato la relazione di bilancio.

A questo punto, quindi, restano nel cda solo il presidente Alfredo Altavilla, l’ad Fabio Lazzerini e la consigliera (ex-easyJet) Frances Ouseley. I membri dimissionari del cda erano stati scelti dal governo Conte 2 nell’ottobre 2020.

Secondo il quotidiano italiano, però, le dimissioni potrebbero avere una doppia interpretazione: da un lato si tratterebbe di un passaggio naturale e senza frizioni che presuppone la chiusura della prima fase (creazione di Ita) e l’avvio di una seconda con una struttura dirigenziale più snella utile a completare il processo di privatizzazione (al momento resta favorita l’offerta di Msc in partnership con Lufthansa, seguita dal polo Certares-Delta-Air France e dal terzo pretendente Indigo Partners).

Altre fonti, però, segnalano al Corriere come la scelta delle dimissioni dei sei consiglieri sia il risultato di una frattura con i vertici di Ita.

La rottura verterebbe sugli advisor (e le loro consulenze milionarie, ndr) scelti dalla compagnia aerea per la privatizzazione (Jp Morgan e Mediobanca per la parte finanziaria e Grande Stevens e Sullivan & Cromwell per quella legale). Anche il ministero dell’Economia ha però scelto i suoi advisor (Equita per la parte finanziaria e Gianni & Origoni per quella legale) che gestiranno direttamente l’iter di privatizzazione. Una scelta, quest’ultima, che evidenzia un doppio ruolo. “C’è chi si sarebbe chiesto se non sia il caso di annullare la delibera del cda di Ita sulla scelta dei propri advisor così da evitare anche eventuali contestazioni della Corte dei Conti”, sottolinea il Corsera.

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