Itabus nel 2023 sbarcherà in Austria e Francia

Itabus nel 2023 sbarcherà in Austria e Francia
30 Giugno 11:39 2022 Stampa questo articolo

È l’internazionalizzazione dei servizi l’obiettivo 2023 di Itabus: è quanto anticipato da uno dei due amministratori delegati della società, Enrico Zampone, nel commentare il primo anno di attività della compagnia di bus.

«I nostri pullman prodotti da Man – ha infatti annunciato Zampone all’agenzia Askanews – dalla prima metà del 2023 (fra meno di un anno) dall’Italia collegheranno anche Paesi stranieri, ed entreremo così nel mercato estero, per noi interessantissimo. Saranno servite nazioni con forte vocazione turistica, due esempi già fatti sono Austria e Francia».

Orizzonti europei dunque, per Itabus, azienda italiana privata di trasporto su gomma a lunga percorrenza,  che nel primo anno di attività ha potuto anche pianificare l’immediato futuro.

«Il nostro piano industriale – ha infatti evidenziato Zampone – sta procedendo nei tempi previsti, siamo arrivati a 100 autobus. Siamo a meno della metà del programma, che è molto ambizioso perché vogliamo andare a servire il paese in maniera capillare e intermodale, in linea con una domanda di trasporto sempre più forte. La stagione sta andando molto bene» aggiunge Zampone.

«C’è ancora un fattore strutturale dovuto all’emergenza pandemica, ma incide relativamente. Vediamo numeri più che raddoppiati. Abbiamo superato il milione di passeggeri e abbiamo anche altri indicatori che ci dicono che stiamo andando nella giusta direzione come, ad esempio, i 35 milioni di visitatori sul nostro sito – ricorda il manager – Le tratte più performanti sono quelle verso le località balneari, soprattutto verso il Sud ma anche verso la riviera romagnola. Abbiamo aperto tratte verso la Sicilia e registriamo il 25-30% dei passeggeri che sono stranieri, di cui almeno il 15% sono turisti. Il trend è in crescita. Abbiamo un’offerta triplicata e quest’anno pensiamo di raddoppiare i volumi rispetto all’anno precedente, con picchi di 200 mila viaggiatori mensili nei mesi estivi».

Un bilancio, dunque, positivo per una startup che è partita in pieno periodo pandemico, con limitazioni di riempimento prima al 50% e poi all’80% per buona parte del tempo (ad oggi la capienza è tornata ad essere del 100%).

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