La scalata del cicloturismo: fenomeno da 4 miliardi di euro

La scalata del cicloturismo: fenomeno da 4 miliardi di euro
27 Ottobre 13:10 2022 Stampa questo articolo

Quest’anno il cicloturismo in Italia farà registrare almeno 31 milioni di presenze per un totale di consumi stimabile intorno ai 4 miliardi di euro: sono le cifre riportate nel 3° Rapporto Nazionale sul Cicloturismo realizzato da Isnart per l’Osservatorio sull’economia del turismo delle camere di commercio e promosso con Legambiente.

Si tratta di dati parziali ma incoraggianti che dimostrano come questo settore è parte del percorso di recupero del turismo verso i livelli pre-pandemia, anche perché indicano una ripresa di questo particolare segmento del turismo italiano in cui non è secondario il contributo che offrono i flussi internazionali.

Il 2022 sta poi segnando, in particolare, un progresso dei cosiddetti cicloturisti “puri”, ovvero quei turisti per i quali la bicicletta è una delle principali motivazioni di scelta della destinazione: si stimano per quest’anno 8,5 milioni di presenze turistiche.

Il cicloturismo è a tutti gli effetti un fenomeno trasversale che accomuna tutte le fasce di età̀. La maggior parte dei cicloturisti puri appartiene alla generazione dei Millennial (il 41%).

Per l’industria della ricettività turistica, rileva Isnart, si tratta di una tipologia di clienti molto ricercata. È istruita (l’84% ha almeno il diploma), occupata (il 77%) e con una buona situazione economica.

«Il cicloturismo è un fenomeno che va analizzato e compreso in una logica di complementarità – osserva Roberto Di Vincenzo, presidente di Isnart – E, infatti, persino il cicloturista puro non trascorre tutta la vacanza su due ruote ma si dedica a numerose attività per vivere il territorio a 360°. Un turista che predilige il contatto con la natura, amante dell’enogastronomia e dell’artigianato locale, molto attento a quell’insieme di valori legati alla sostenibilità economica, sociale e ambientale che rappresentano un patrimonio del turismo italiano su cui è vincente puntare e investire».

«I dati presentati nel rapporto – aggiunge Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – confermano che anche il nostro Paese è pienamente all’interno di quella rivoluzione gentile generata dalla crescita della bike economy. L’Italia ha tutte le caratteristiche per fare tesoro di questo fenomeno, intercettare al meglio la tendenza in atto e tradurla in occasione di buona crescita soprattutto per le aree interne, luoghi che più di altri si prestano a offrire proposte di vacanze slow e di qualità».

Il cicloturismo vive una stagione particolarmente felice non solo grazie all’andamento della domanda ma anche per merito della capacità dei territori di evolversi proponendo un’offerta dedicata. Caso emblematico è quello della Costa dei Trabocchi in Abruzzo, dove secondo un’analisi locale condotta da Isnart durante la stagione estiva 2022 il 90% degli esercenti segnala la presenza di cicloturisti all’interno delle proprie strutture.

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