La verità sul turista cinese: «WeChat e prezzo giusto»

11 Ottobre 07:00 2019 Stampa questo articolo

Non è più soltanto il mercato del futuro. La Cina è sempre più un riferimento, per chi vende viaggi o esperienze. Ma come scelgono le vacanze i cinesi? Lo abbiamo chiesto a Tingting Tian, chinese marketing specialist di Taoticket, ota specializzata nel settore crociere.

Tingting Tian TaoticketIn che modo i cinesi scelgono i propri viaggi?
«C’era una famosa canzone sul desiderio di andare a Guilin City, che diceva: “Voglio andare a Guilin per un viaggio. Quando ho tempo, non ho soldi. Voglio andare a Guilin per un viaggio. Quando finalmente ho soldi, sono troppo occupato”. Bisogna stabilire budget e durata, distanza e obiettivo. L’alta stagione è legata a festività come Ching Ming Festival (3 giorni), Labour Day (3 giorni), Dragon Boat Festival (3 giorni), Mid-autumn Festival (3 giorni), National Holiday (7 giorni) e Spring Festival (7 giorni). La maggior parte sceglierà quei periodi. Inoltre, le vacanze estive per gli studenti sono lunghe, da inizio luglio a fine agosto; anche questa è alta stagione. Di solito i cinesi riescono a prendere sette giorni per volta, quindi prediligono brevi distanze: Cina continentale, Hong Kong e Macao, o altri Paesi asiatici. Le destinazioni variano a seconda dello scopo. La mania per lo shopping favorisce Shanghai, Hong Kong, Tokyo e Singapore; gli amanti della natura vanno a Guilin, Ha Long Bay e Chiengmai; chi sceglie la cultura esplora mete dal fascino di Dunhuang, Angkor Wat e Kyoto».

Quali sono le loro preferenze?
«Come tutti, cercano il miglior rapporto qualità/prezzo e preferiscono formule all inclusive. In ogni caso, il prezzo resta il primo elemento».

E i canali di informazione?
«Pubblicità sui media, magazine, giornali e social media cinesi come WeChat, Weibo, Zhihu. Oltre al passaparola di familiari e amici».

Quanto conta WeChat?
«Non è solo uno strumento per chattare. È un “posto” che influenza le persone. Molti diventano venditori su WeChat pubblicando informazioni commerciali in Moments – la bacheca di condivisione delle esperienze – per attirare l’attenzione e aumentare il volume dei follower. Quasi tutti non possono fare a meno di controllare le novità nei loro Moments almeno ogni ora. Con Taoticket, abbiamo bussato alle porte del mercato cinese creando un account ufficiale su WeChat, piattaforma che oggi è il secondo più importante metodo di pagamento virtuale in Cina».

Avete accelerato il metodo di pagamento virtuale rispetto ad altri Paesi…
«Sì. Lo abbiamo fatto grazie a due fattori: fiducia e supporto. Innanzitutto, ci fidiamo dei nuovi metodi di pagamento e abbiamo scoperto che ci semplificano la vita. C’era preoccupazione per la sicurezza, ma non per il cambiamento. Inoltre, con il sostegno del governo, lo sviluppo dei sistemi è stato ancora più rapido. Lo smartphone è ormai una necessità nella nostra vita, lo portiamo ovunque. E se dimentichiamo i contanti, lo usiamo per comprare qualsiasi cosa, anche lo street food, o per pagare il taxi».

Utilizzate poco l’email?
«Usiamo molto il numero di cellulare per le operazioni, ma anche l’email, sia da pc che da mobile».

Come può l’Italia attrarre maggiormente i cinesi?
«Paesaggio, cultura, storia e moda catturano l’attenzione dei cinesi. Molti posti stanno integrando il metodo di pagamento cinese. Per esempio, possiamo usare Alipay per acquistare biglietti Italo e sia Alipay che WeChat Pay con Taoticket per le crociere. Questi per i cinesi sono incentivi, esperienze di acquisto positive che evitano la preoccupazione del cambio valuta».

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L'Autore

Claudia Ceci
Claudia Ceci

Giornalista professionista, redattore. Specialista nel settore viaggi ed economia del turismo e delle crociere dopo varie esperienze in redazioni nazionali tv, della carta stampata, del web e nelle relazioni istituzionali

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