La virata Norwegian Air: ritorno all’utile grazie ai tagli

12 Luglio 12:19 2018 Stampa questo articolo

Almeno stando ai conti resi pubblici, le nuvole sui cieli di Norwegian Air sembrano essersi diradate. Sono, infatti, positivi i risultati economici del secondo trimestre 2018 della compagnia, tra le prime a introdurre i voli low cost di lungo raggio. È pari a 300 milioni di nok (33,71 milioni di euro) il profitto netto, rispetto ai -691 milioni di nok (-73,18 milioni di euro) dello stesso periodo dell’anno precedente. Il risultato è stato influenzato da una riduzione dei costi unitari, diminuiti del 9% in questo trimestre e del 19% se si esclude il carburante. La compagnia aerea ha trasportato 10 milioni di passeggeri ad aprile, maggio e giugno di quest’anno, pari a un incremento del 16%. Il load factor del vettore è stato dell’86,8%, con una riduzione dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2017.

La compagnia aerea è cresciuta rapidamente negli ultimi anni, incrementando il traffico internazionale e aggiungendo nuove basi, destinazioni e mercati nel portfolio. Gli Stati Uniti sono il mercato più forte al di fuori della Norvegia. «Pur essendo nel picco della nostra fase di crescita, siamo riusciti a registrare profitto e a ridurre i costi unitari nel secondo trimestre. Nel tempo, questa crescita rallenterà e raccoglieremo ciò che abbiamo seminato, con beneficio dei nostri clienti, del personale e degli azionisti», ha affermato l’amministratore delegato di Norwegian, Bjørn Kjos.

Durante il secondo trimestre Norwegian ha introdotto tre nuovi Boeing 787-9 Dreamliner e due Boeing 737 Max 8 nella propria flotta. E in totale, quest’anno, la low cost riceverà 11 Boeing 787-9 Dreamliner, 12 Boeing 737 Max 8 e 2 Boeing 737-800, questi ultimi già consegnati.

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