Lavoro, cosa prevede il decreto varato da Palazzo Chigi

Lavoro, cosa prevede il decreto varato da Palazzo Chigi
02 Maggio 11:55 2023 Stampa questo articolo

Il taglio al cuneo fiscale, la riforma del reddito di cittadinanza, sostituito dall’Assegno di inclusione, e il ripristino del tetto di 3.000 euro per i fringe benefit, riservato ai dipendenti con figli. Sono le principali novità contenute nel nuovo Decreto lavoro, approvato il primo maggio dal Consiglio dei ministri, e di cui avevamo dato qui alcune anticipazioni.

L’intervento sul cuneo fiscale sale di 4 punti, in maniera maggiore rispetto a quanto previsto: lo sgravio passa così dal 3 al 7% in meno per i redditi fino a 25.000 euro lordi, pari a un importo mensile di 1.923 euro, e dal 2 al 6% per quelli entro i 35.000 euro. Questo significa, in sostanza, che in busta paga arriverà un aumento di circa 96-98 euro, inclusa la precedente riduzione già applicata da gennaio.

Dal 2024 arriverà l’Assegno di inclusione: sostituirà il reddito di cittadinanza, che sarà abolito a fine anno come previsto dall’ultima manovra 2023. Si tratta di un sussidio economico per quei nuclei familiari che hanno almeno un componente minorennedisabile o con più di 60 anni. Avrà un importo non inferiore ai 480 euro esenti Irpefcui se ne aggiungono 280 al mese per chi vive in affitto. Sarà erogato dall’Inps con pagamento elettronico per 18 mesi con rinnovo, dopo un mese di sospensione, per altri 12 mesi. Il nucleo familiare dovrà presentarsi ogni tre mesi in un patronato o un centro per l’impiego o ai servizi sociali per aggiornare la posizione. Il valore Isee per poter beneficiare dell’assegno passa a 9.360 euro annui e il reddito familiare non deve superare i 6.000 euro.

Se il nucleo è composto da persone tutte di età almeno pari a 67 anni e da altri familiari tutti disabili gravi o non autosufficienti, la soglia di reddito familiare di partenza è di 7.560 euro. Il patrimonio immobiliare, esclusa la casa di abitazione, non deve superare i 30.000 euro di valore. Il beneficiario deve essere cittadino dell’Ue e deve essere residente in Italia da almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 anni in modo continuativo.

Le persone occupabili, con un’età compresa fra 18 e 59 anni e che non rientrano fra le precedenti categorie “fragili”, dovranno seguire specifici percorsi di accompagnamento al lavoro con un centro per l’impiego. Per loro è istituito dal primo settembre 2023 lo Strumento di attivazione: l’assegno sarà di 350 euro al mese, al massimo per 12 mesi, ma verrà perso dall’intero nucleo familiare se dovesse essere rifiutata un’offerta di lavoro, a tempo pieno o parziale, non inferiore al 60% dell’orario a tempo pieno. Novità anche anche sui contratti a tempo determinato. Sono previsti meno vincoli sulle causali per i rinnovi oltre l’anno, ma non oltre i 24 mesi.

Per quanto riguarda i voucher, si alza fino a 15.000 euro la soglia entro cui sono ammesse le prestazioni di lavoro occasionale, ma solo per chi opera nei settori dei congressi, delle fiere, degli eventi, degli stabilimenti termali e parchi di divertimento. La misura è prevista per le imprese che “hanno alle dipendenze fino a 25 lavoratori subordinati a tempo indeterminato”, innalzando quindi il limite precedente che era di 8 unità. Non c’è più il limite dei 29 anni per i contratti di apprendistato dei soli settori turistico e termale e per un massimo di 3 anni.

Il governo innalza il limite dei “fringe benefit” per i lavoratori dipendenti con figli a carico. Il cosiddetto bonus dipendenti torna quindi alla soglia in vigore fino alla fine del 2022, circa 3.000 euro La spesa è stimata in 142 milioni di euro per il 2023. Il decreto dispone incentivi per favorire l’occupazione di giovani sotto i 30 anni: sono pari al 60% della retribuzione, per un periodo di 12 mesi, a favore di chi “recluta” giovani non inseriti in programmi formativi e registrati nel Pon “Iniziativa Occupazione Giovani”.

Prevista anche un’estensione ai genitori vedovi della maggiorazione dell’assegno unico, già disposta per i nuclei familiari in cui entrambi i genitori siano occupati. Varato anche il primo decreto nell’ambito della legge delega sulle disabilità. Adottata una norma che prevede un contributo in favore degli enti del terzo settore e delle onlus per i giovani con disabilità tra i 18 e i 35 anni assunti, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, tra il primo agosto 2022 ed il 31 dicembre 2023.

Istituito un Fondo per i familiari degli studenti vittime di infortuni in occasione delle attività formative. Si prevedono, tra l’altro: l’obbligo per i datori di lavoro di nominare il medico competente se richiesto dalla valutazione dei rischi, l’estensione ai lavoratori autonomi di alcune misure di tutela previste nei cantieri, l’obbligo di formazione specifica in capo al datore di lavoro per l’utilizzo di attrezzature di lavoro per attività professionali e conseguenti sanzioni in caso di inosservanza.

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