Le ambizioni di Robintur tra acquisizioni e digitale

12 Aprile 07:00 2019 Stampa questo articolo

«Siamo una catena indipendente e abbiamo la forza per rimanere tali». È Stefano Dall’Ara, presidente di Robintur Travel Group, a confermare la strategia con cui il Gruppo, con le sue tre anime (BTExpert e agenzie Robintur e Viaggi Coop) intende crescere in un mercato che ha visto da un lato la concentrazione degli operatori, dall’altro il calo delle agenzie in un processo «che credo sia destinato a continuare».

L’occasione è stata la presentazione della ricerca sulle vacanze 2019 degli italiani curata da italiani.coop per Robintur Travel Group, e Dall’Ara ha rimarcato di aver «chiuso un secondo anno di un piano piuttosto sfidante, siamo cresciuti del 7% come gruppo e di 15 milioni sull’anno precedente. Il 2018 si è concluso con un volume d’affari diretto di 265 milioni di euro, +15 milioni rispetto al 2017 (quello indiretto con la rete integrata è arrivato a 500 mln), una redditività di oltre un milione di euro e 2 mln di euro di risparmi a favore di consumatori e soci Coop».

Risparmi che sono stati erogati grazie a promozioni, sconti, cataloghi e prodotti esclusivi a proprio marchio, e punti validi per le raccolte di Coop Alleanza 3.0 e Coop Reno. Ed è questo un nodo chiave: «Quello che abbiamo intenzione di fare è importare sempre di più tecniche della grande distribuzione, specie quella cooperativa, nel turismo», spiega ancora il presidente.

INVESTIMENTI IN VISTA. Intanto è proseguito lo sviluppo della rete: la prima Viaggi Coop della Lombardia ha aperto a Brescia lo scorso dicembre, e entro l’estate aprirà la nuova agenzia di Firenze Coverciano. E non ci si fermerà qui. «Vogliamo crescere e lo faremo sia con la crescita diretta, che con le acquisizioni di agenzie e di “pezzi” di business del turismo – conferma Dall’Ara –Annunceremo già qualche operazione nel giro di alcuni mesi e intanto continuiamo anche a guardarci intorno sempre nei tre ambiti della distribuzione: leisure, business travel e gruppi».

Quale sarà la “geografia” della crescita? «Cercheremo di andare a colmare punti in cui è presente Coop con la sua rete ma non noi. Ci sono delle aree anche a nord, come la Lombardia per esempio, dove siamo poco presenti, stiamo crescendo e ci interessa. Lavoriamo con un piano di geomarketing e poi pensiamo anche alle affiliazioni, ma mirate: non è più l’epoca dei grandi numeri, vogliamo affiliati di qualità, sinergici e che sposino il nostro progetto», afferma il presidente.

Nessun cambio di rotta, poi, all’indomani dell’ingresso di Carrefour nel mercato: «Credo sia normale – commenta Dall’Ara – quando qualcuno vede che il turismo può avere presa sulla grande distribuzione. Coop ha diversificato molti anni fa, altri lo fanno adesso, questo è il mercato e noi ci aspettiamo anche ulteriori ingressi. Qualcuno lo farà direttamente con strutture sue ma farà più fatica, qualcuno si appoggerà a terzi, noi lo abbiamo fatto per crescita interna trent’anni fa e questo paga».

BIG STRANIERI E CONCENTRAZIONE. Un altro elemento che potrebbe modificare gli equilibri del mercato è il ritorno dei big internazionali: «Negli anni della crisi del settore gli operatori stranieri sono usciti dall’Italia, ma ora che il mercato si è normalizzato sembra che stiano nuovamente guardando all’Italia con interesse – spiega infatti Claudio Passuti, direttore generale Robintur Travel Group – Oggi il settore è più solido di dieci anni fa, il momento è più favorevole e l’Italia ha bisogno degli operatori internazionali».

Passuti conferma che «per noi la locomotiva è la rete diretta, dove disponiamo di tutti gli strumenti necessari. Anche se non è escluso che si metterà ordine nei brand: è in programma una survey per capire come andare avanti tra adv Robintur e Viaggi Coop».

NUOVO SITO IN ARRIVO. Intanto in casa si lavora sul digitale: «Con un grosso investimento stiamo rifacendo tutto l’ecosistema digitale che sostiene il nostro nuovo sito – annuncia Passuti – lo lanceremo entro novembre e l’obiettivo sarà quello di riuscire a intercettare chi magari spontaneamente non si rivolge all’agenzia, come il turismo esperienziale, dove a mio avviso c’è uno spazio importante. Allargheremo la gamma dei nostri prodotti, per esempio i weekend nelle città o in montagna, le sistemazioni alternative, il su misura, ma solo a patto che ci sia un vantaggio competitivo, è lì che andremo».

L'Autore

Mariangela Traficante
Mariangela Traficante

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