Le meraviglie di Albarella, l’isola green accessibile a tutti

16 Giugno 07:00 2020 Stampa questo articolo

Acqua, da tutte le parti. Da un lato la laguna e le sue valli, dall’altro l’Adriatico e una spiaggia lunga come 55 campi di calcio. E poi, tantissima natura, anche dove il verde lascia spazio alle costruzioni.

La “poesia” di Albarella, isola privata nata turisticamente negli anni ‘70 per costruire un paradiso d’élite in mezzo al Parco regionale del Delta del Po (nel 1988 l’acquisizione dal Credito Svizzero da parte del Gruppo Marcegaglia che, tramite la Albarella Srl, ne possiede circa il 30%), sta tutta qui.

Un’oasi naturale di 528 ettari di macchia mediterranea, con due milioni di alberi di 150 specie arboree diverse. E, al suo interno, un ecosistema turistico fatto di hotel, ville, case e con 11mila posti letto, di cui il 30% di proprietà della società. «Siamo una destinazione, e in quanto tale offriamo qualcosa di unico a livello europeo», spiega Mauro Rosatti direttore generale di Albarella Srl, e regista della rinascita dell’isola, dopo il downburst del 2017.

«È in atto un rebranding dell’isola, per questo abbiamo potenziato il marketing», prosegue il manager, sottolinendo come la nuova strategia preveda investimenti sul tris composto da ambiente, sport e bambini. «Si deve pensare ad Albarella come all’isola in cui praticare sport immersi nella natura, e non più a un luogo da vip. È vero, si può soggiornare in ville con piscina o in hotel a 4 stelle, ma esistono anche sistemazioni competitive. Il nostro è un prodotto accessibile a tutti».

Tiro con l’arco, Albarella

A cominciare dalle attività sportive: dall’equitazione al tennis (con 24 campi), dal diving al calcio, dal beach volley al nuoto, dal tiro con l’arco alla scuola di vela, windsurf, kite, al ciclismo, con 10 km di pista ciclabile tra il mare e la laguna.

Per non parlare degli eventi, diventati negli anni appuntamenti fissi, e di un campo da golf “links”, dove le 18 buche si snodano vicino al mare, tra daini e fagiani. «Ma la nuova veste che vogliamo dare è anche quella di un’isola completamente green», conferma Rosatti.

Come dimostrano gli investimenti nel progetto “Immersi nella natura”, lanciato all’indomani della tromba d’aria di tre anni fa in collaborazione con l’Atelier Coloco di Parigi. Obiettivo: rendere Albarella ancora più verde, con piantumazioni e una riqualificazione all’insegna della natura.

Come nel caso di AlbarellaLand: parco avventura ecosostenibile con attività di animazione didattica e laboratori educativi sul rispetto per l’ambiente, l’amore per lo sport e le arti. Un approccio green che si ritrova anche nelle misure adottate post Covid.

«Siamo stati la prima spiaggia dichiarata sicura in Italia e la prima a riaprire i servizi già a metà maggio, dopo aver anticipato l’adozione dei protocolli». Anche se ad Albarella il distanziamento sociale non sarà mai un problema. «In un campeggio di 60 ettari, in media, ci sono 15mila posti letto. Qui, in 600 ettari, ce ne sono 12mila». Stessa cosa per la spiaggia. «In genere ogni ombrellone conta 16 mq di spazio, quest’anno saranno aumentati a 40 mq», conclude il manager.

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Giorgio Maggi
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