L’estate post emergenza:
i trend delle vacanze 2020

L’estate post emergenza:<br> i trend delle vacanze 2020
19 Maggio 07:00 2020 Stampa questo articolo

L’unica cosa certa è che sarà un’estate diversa dalle altre. Per chi in vacanza ci deve andare, ma soprattutto per l’intera filiera del turismo organizzato, chiamata a prendere decisioni e a ripartire tra una giungla di normative e tempi ristretti. E senza quel sostegno economico chiesto da più parti al governo. All’appello mancheranno, infatti, a fine 2020, decine di miliardi di euro (si tornerà ai livelli precrisi solo nel 2023), dopo che i primi due mesi dell’anno erano andati al di là di ogni aspettativa.

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Ora, in piena Fase 2, bisogna ripensare i piani già fatti, cercando di salvare una parte dell’estate. Almeno luglio e agosto, e forse un po’ di settembre, dicono i big del settore intervistati dal nostro giornale. Consapevoli però, che per programmare una stagione così sottodata, servono al più presto regole certe, sui protocolli sanitari da seguire, ma anche sulle responsabilità legali (penali, a dire il vero) che tour operator e albergatori si troverebbero a dover affrontare nell’ipotesi che qualche viaggiatore o cliente contraesse il Covid-19 durante la vacanza.

Gli interrogativi poi, riguardano anche dove e come si potrà viaggiare. Certo, la voglia di vacanza e libertà è molta, dicono i sondaggi, ma per ora è difficile pensare a viaggi oltre i confini italiani. Rimandato a data da destinarsi il long haul, qualche spiraglio si vede per il corto raggio, probabilmente dal 15 giungo prossimo. Addirittura Grecia ed Egitto faranno parte delle mete raggiungibili, scommettono alcuni t.o. Nel frattempo, dal prossimo 3 giugno l’Italia apre le sue frontiere e come ha precisato il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa di sabato sera, «sarà possibile spostarsi all’interno degli Stati dell’Unione europea senza obbligo di quarantena per chi arriva in Italia. Questo creerà le premesse per una ripresa anche del turismo».

Per chi invece vuole andare sul sicuro, quindi, il turismo di prossimità, o domestico che dir si voglia, appare una soluzione alla portata di tutti, e al riparo da pericoli. Con il risultato che, per tutti, le vacanze saranno all’insegna di pochi, e ben definiti, trend: dal trionfo del turismo outdoor, alla scelta delle località meno conosciute, dalla preferenza per forme di ospitalità alternativa alla necessità di spiagge, ristoranti e bar all’insegna del “distanziamento sociale”. Ma sempre con la consapevolezza che la mascherina non si potrà lasciare a casa.

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Giorgio Maggi – Gabriele Simmini

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