L’influencer La Connie: «Così ho conquistato Instagram»

08 Aprile 07:00 2019 Stampa questo articolo

Instagram è il suo biglietto da visita. E di tutto ciò che riguarda il lifestyle  – tra abiti, cosmetici, viaggi e arredamento – ne fa un mestiere, promuovendolo online. Costanza Capelli è un’influencer, o meglio un’instagrameuse, e oggi conta 31mila follower: «Ho iniziato come tutti con Facebook – racconta la Connie  – per poi passare a Twitter e infine trasferire tutto il mio business (o quasi) su Instagram: ora le aziende ti chiedono solo questo».

Perché la Connie?
«È il mio soprannome da quando ero piccola e ho scelto di partire così, e in realtà anche di rimanerci, nonostante ora si tende a stare sui social con nome e cognome, per essere più rintracciabili».

Come mai non è più presente su Facebook?
«Perché praticamente non esiste. O meglio, è efficace solo se sei un personaggio famoso, che può sfruttare Facebook per testi più lunghi e confronti. Dal punto di vista della vendita dei prodotti, però, le potenzialità sono praticamente a zero. Infatti, le aziende quando stipuliamo i contratti non lo chiedono neanche più. C’è solo Instagram, prevalentemente storie, e magari un post».

Qual è la forza delle storie?
«Funzionano perché ti consentono di presentare ciò per cui sei pagato, che si tratti di una camera d’albergo, un ristorante o una crema corpo. Con le storie non solo puoi mostrare il prodotto o quello che stai vivendo, ma riesci a dare un contributo in più, raccontandolo».

E il primo contratto? Con chi l’ha firmato?
«Il mestiere da influencer l’ho iniziato con il target bimbi, collaborando con vari brand come Pampers, Chicco e Prénatal. Era l’anno in cui è nata mia figlia, è partito tutto da lì. Devo molto all’estero, gran parte del mio pubblico, ad esempio, è francese».

A livello di travel, invece…
«Ho fatto qualcosina, ma è un segmento in cui devo ancora crescere. In passato ho promosso un’agenzia ligure che opera trasferimenti in barca, così come un albergo di Roma e sono stata ospite in Umbria di un resort di lusso (Borgo La Chiaracia, ndr). È un ambito interessante: a Parigi ci sono delle agenzie che offrono agli influencer pacchetti comprensivi di transfer, alloggio e tour oppure soggiorni in boutique hotel per promuoverli con i nostri mezzi. E i contratti si firmano soprattutto in media e bassa stagione».

Che contatti ha con i suoi follower?
«Il mio numero di follower mi permette di interagire con tutti. Insomma, riesco a intrattenere un minimo di rapporto. Chi ha un seguito maggiore di solito non risponde. Non si tratta di cattiveria, ma a un certo punto diventa difficile essere sempre presenti».

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Giulia Di Camillo
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