Liquidazione Air Italy: al via i licenziamenti

Liquidazione Air Italy: al via i licenziamenti
04 Marzo 10:11 2020 Stampa questo articolo

Si apre una nuova puntata nella crisi di Air Italy, dopo che è iniziato ufficialmente l’iter per il licenziamento collettivo dei 1.453 dipendenti (di cui 900 a Malpensa) della compagnia messa in liquidazione lo scorso 11 febbraio. Dopo la formalizzazione della procedura, annunciata dal vettore alle rappresentanze sindacali, le sigle potranno chiedere un confronto con la società: a disposizione ci sono 45 giorni per incontri in sede aziendale e altri 30 in sede ministeriale.

«Sfrutteremo ogni ora per salvare i posti di lavoro e una realtà che ha garantito il trasporto aereo isolano per 55 anni», ha detto Elisabetta Manca della Uiltrasporti territoriale, che chiede aiuto alle istituzioni. «Il governo emani presto un decreto che assicuri gli ammortizzatori sociali ai lavoratori, come già per altre compagnie, e i due governi regionali direttamente interessati dalla crisi, Lombardia e Sardegna, si attivino», ha proseguito sottolineando come fino ad ora il presidente della Regione Sardegna Solinas abbia operato «da solo, senza confrontarsi».

A distanza di quasi un mese dall’inizio della liquidazione in bonis, dunque, gli azionisti dell’ ex Meridiana – Alisarda e Qatar Airways – non hanno mostrato nessuna apertura al dialogo. «L’azienda prosegue sulla sua strada – ha commentato Luigi Liguori, segretario generale della Filt Cgil di Varese – Noi ci aspettavamo un atteggiamento differente, che si potesse tentare di avviare un percorso condiviso, invece nulla da fare, non un passo indietro rispetto alla decisione di febbraio».

La prossima puntata della vicenda è fissata per venerdì, quando a Roma dovrebbe essere approvato il decreto per estendere la cassa integrazione straordinaria ai dipendenti di Air Italy, garantendo il sostegno economico che con la liquidazione in bonis della società sarebbe loro precluso.

La prossima settimana, invece, è in programma un incontro tra Paola De Micheli, ministro dei Trasporti, l’azienda e i sindacati. La speranza è che sia possibile individuare soluzioni alternative alla liquidazione (come ad esempio la cessione di rami d’azienda ai vettori che si sarebbero dimostrati interessati in questi giorni) , fermando quindi i licenziamenti e salvando la compagnia.

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Giorgio Maggi
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