Lufthansa vara la sua strategia per l’hub di Torino Caselle

04 Febbraio 10:15 2017 Stampa questo articolo

Lufthansa ha recentemente celebrato i suoi 45 anni di presenza all’aeroporto di Torino. Una storia iniziata il 1° aprile 1971, con il volo TorinoFrancoforte.

Grazie alle sue 65 rotte settimanali dall’aeroporto di Caselle verso Francoforte, Monaco e Bruxelles e un traffico pari a 371mila passeggeri trasportati nel 2016 da e per i rispettivi hub, Lufthansa – presente nella città piemontese anche con Air Dolomiti e Brussels Airlines – ha facilitato quindi l’integrazione di Torino in Europa e nel mondo, ponendola in una buona posizione in quello che è lo scenario economico internazionale, soprattutto a livello di turismo.

Un recente studio commissionato dal vettore tedesco a Sociometrica, società di ricerca e consulenza strategica, ha analizzato l’influenza del Gruppo sulla capacità di produrre reddito nel capoluogo sabaudo. Nel caso di Lufthansa è uscito fuori un valore pari a quasi 4mila posti di lavoro equivalenti creati a Torino e in Piemonte dalla sua attività di trasporto. Se si pensa al traffico outgoing, lo studio ha dimostrato come, per le grandi imprese torinesi, la presenza del network del Gruppo sia vitale: senza un sistema di trasporti aerei efficiente sarebbe molto difficile per un’impresa multinazionale sviluppare le proprie attività e mantenere i collegamenti con i molti stabilimenti distribuiti nel mondo. In breve, risulterebbe davvero complicato prendere parte al grande processo di globalizzazione dell’economia mondiale.

In effetti, anche l’analisi delle principali destinazioni dei passeggeri del Gruppo Lufthansa in partenza da Torino conferma una generale coincidenza con la rete industriale di molte imprese piemontesi, in particolare del settore automotive: al primo posto, naturalmente, c’è la Germania, al secondo gli Stati Uniti, e al terzo la Polonia seguita dalla Cina. Se si osservano le destinazioni poi, le prime due in partenza da Caselle sono Francoforte e Monaco, ma già in terza posizione c’è Cracovia, poi New York seguita da Shanghai e successivamente Los Angeles, Detroit e San Francisco.

«La nostra presenza a Torino dimostra l’impegno nei confronti del mercato italiano, dove con riferimento all’Europa serviamo il maggior numero di destinazioni – ha commentato Steffen Weinstok, senior director sales Italy & Malta Lufthansa Group – Oggi, insieme ad Air Dolomiti e a Brussels Airlines, siamo il network carrier principale dello scalo piemontese, offrendo ai passeggeri ottimi collegamenti verso gli hub di Francoforte, Monaco e Bruxelles e, da lì, verso oltre 250 destinazioni del mondo. Tra i nostri principali clienti, in Piemonte, ci sono circa 500 aziende di differenti dimensioni e settori di appartenenza, tutte accomunate dalla necessità di raggiungere comodamente più zone del mondo. Inoltre, grazie alle nostre joint venture in Asia e Nord America, offriamo un grande numero di destinazioni e servizi integrati nei più importanti mercati intercontinentali del mondo, garantendo così ulteriori vantaggi per i passeggeri».

Lufthansa, infine, offre anche numerose destinazioni turistiche nei paradisi tropicali più belli del mondo, facilmente raggiungibili da Torino, via Francoforte, a prezzi interessanti: Panama, Cancun, Maldive, Nairobi Mauritius sono solo alcuni esempi di come sia variegata l’offerta del Gruppo.

«Siamo molto contenti della presenza di Lufthansa nel nostro scalo e del servizio eccezionale che insieme ad Air Dolomiti e Brussels Airlines svolge nel collegare Torino con qualunque destinazione nel mondo attraverso gli hub serviti. Ci auguriamo che la solida collaborazione con il Gruppo possa portare a sviluppare ulteriori rotte dirette in Germania, molto richieste dal tessuto imprenditoriale piemontese. Pensiamo inoltre che, con un’adeguata promozione del territorio in collaborazione con le istituzioni locali, sia possibile sviluppare il segmento di traffico incoming, con i passeggeri che da tutto il mondo possono comodamente raggiungere il nostro aeroporto per visitare Torino e il Piemonte», ha concluso Roberto Barbieri, amministratore delegato di Sagat.

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