Mare d’inverno, guida alle mete “alternative”

Mare d’inverno, guida alle mete “alternative”
12 Novembre 07:00 2025

Archiviata (con discreti risultati) l’estate mediterranea, è scattata l’ora dell’altra estate: quella esotica, talvolta agli antipodi, che porta spesso in agenzia clienti altospendenti, consentendo alle suddette di fare davvero cassa.

È il mare d’inverno – siamo soliti chiamarlo così – che quest’anno lascia ai margini i grandi classici e si focalizza su destinazioni emergenti e di tendenza, per offrire ai nostri lettori-adv spunti e ispirazioni per clienti esigenti, alla ricerca di mete e prodotti alternativi.

Bussola nel mare magnum dell’offerta invernale più trendy, sono certamente i viaggiatori più esperti, le guide, gli influencer, ma anche gli agenti stessi e gli operatori leader, capaci di “battezzare” nuove mete.

NEL NUOVO MARE EMERGE L’ARABIA SAUDITA

Tra le new entry, prosegue l’arrembaggio della lussuosa e seducente Arabia Saudita con i suoi 1.800 km di costa. Il “Nuovo Mar Rosso” – che fa capo al progetto Red Sea Global ed è ora servito dai voli sul Red Sea International Airport (Rsi), con il servizio di idrovolanti targati Fly Red Sea – ospita un numero crescente di resort a cinque e persino sei stelle, che portano spesso la firma dei principali brand luxury, come il Six Senses Southern Dunes con il suo wellness olistico, The St. Regis Red Sea Resort con 90 ville sospese sull’acqua o affacciate sulla spiaggia, il Nujuma, a Ritz-Carlton Reserve, una sorta di “santuario sul Mar Rosso” il cui fulcro è la Conservation House, spazio educativo per conoscere l’ecosistema del luogo. Cuore della nuova destinazione è l’isola di Shura, arcipelago di 92 isole che ospita 11 resort di lusso di fama mondiale e tra l’altro il primo campo da golf insulare dell’Arabia Saudita.

VIETNAM TRA LE TOP DI BEST IN TRAVEL 2026

Proseguendo verso Oriente, arriviamo fino in Vietnam. Qui, nel sud-est del Paese, troviamo un gioiellino: la località costiera di Qui Nhon, situata 200 km a nord di Nha Trang e appena inserita tra le 25 mete top della guida “Best in Travel 2026” di Lonely Planet.

Una destinazione, questa, che offre spiagge dorate e ancora poco frequentate, antichi templi, villaggi di pescatori e un’offerta gastronomica in pieno fermento. Sempre in Vietnam è possibile proporre ai propri clienti l’arcipelago di Con Dao, in forte ascesa, con le sue 16 isole distribuite nel Mar Cinese Meridionale, una meta turistica in forte crescita. Qui le spiagge sono selvagge, il mare è cristallino, l’incontro con le tartarughe marine altamente probabile e c’è il plus del “valore storico”, legato alle vecchie prigioni francesi.

NUOVI CARAIBI

Stanchi dei soliti Caraibi? Tornando a Occidente, sempre tra i Best in Travel dell’anno, c’è la Colombia con Cartagena. E non solo. A 46 km a sud-ovest della costa, l’arcipelago di Nostra Signora del Rosario, noto come Islas del Rosario, è un vero e proprio paradiso tropicale con le sue piccole isole di barriera corallina, tutte con spiagge di finissima sabbia bianca.

Proprio la Colombia è stata lo scorso anno la roboante new entry di Alpitour World, da sempre pioniere di nuove destinazioni, come Salalah in Oman, che quest’anno ha ospitato la convention “The Masterpiece” della divisione tour operating del Gruppo. Sulla costa colombiana, proprio nella zona di Cartagena, Alpi ha aperto il Bravo Decameron Barù, comodamente servito da voli Neos diretti dall’Italia. Sempre nei Caraibi, è in fase ascendente il Belize, grande poco meno di 23 km2, possiede la seconda barriera corallina più grande al mondo, riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

AFRICA: OLTRE LE SOLITE SPIAGGE

Questo è anche l’anno della riscossa dell’Africa-mare, che non è più solo Zanzibar, Kenya e Capo Verde per dirne tre. Lonely Planet accende i riflettori sulla piccola Réunion, considerata da alcuni la gemellina di Mauritius, che avanza mentre quest’ultima vivrà il suo anno d’oro grazie ai nuovi voli diretti Ita Airways, appena inaugurati.

Réunion fa parte dell’arcipelago delle Mascarene e racchiude in sé un incredibile mix di culture diverse – africana, asiatica ed europea – che si manifestano a tavola e nelle tradizioni locali. L’isola però piace anche in quanto meta anti overtourism con le sue spiagge quasi deserte, circondate da foreste tropicali e vulcani.

E mentre Capo Verde recupera terreno dopo lo stop della pandemia, ben conciliandosi anche con i budget low della classe media italiana, avanza nel continente africano una vecchia, nuova e già amatissima destinazione: il Senegal, rilanciato proprio quest’anno da Alpitour con Francorosso e il SeaClub Riu Baobab, oasi di lusso a Pointe Sarène, a circa 50 km dall’aeroporto, con 524 camere e un servizio concierge esclusivo.

Anche in questo caso fanno la differenza i voli Neos, la compagnia di proprietà del Gruppo che vola a Dakar tre volte a setti a settimana da Milano, Bergamo, Roma e Verona.

DALLE AGENZIE: LE MALDIVE UNA GARANZIA

Tastiamo ora il polso del mercato raccogliendo le testimonianze sul mare d’inverno di alcune agenzie di viaggi italiane, da cui emergono su tutto due trend: il (maledetto) caro voli, che frena il booking, e lo strapotere delle Maldive, che resta la meta più richiesta.

Due temi tra loro interconnessi: per i neofiti delle vacanze esotiche l’atollo maldiviano è forse l’unico che, nell’immaginario collettivo, merita uno sforzo economico; per i repeater incarna invece “l’usato sicuro”.

«A dire la verità, stiamo prenotando quasi più per l’estate prossima che questo inverno; paghiamo lo scotto del costo eccessivo dei voli che inibisce chi intende prenotare a ridosso della partenza, magari proprio Natale e Capodanno», racconta Arianna Zane di Sector Travels, agenzia di Castelfranco Veneto (Treviso), che aggiunge: «Chi decide comunque di partire all’ultimo, o chi ha già prenotato da tempo, sceglie senza dubbio le Maldive, seguite da Seychelles e Mauritius, quest’ultima favorita dal nuovo volo diretto Ita».

Medesimi trend rilevati da Alberto Sinistri della storica agenzia Rossini Travel di Roma: «I voli troppo cari incidono sulle scelte di viaggio dei nostri clienti che hanno budget importanti. Bene il classico tris Maldive, Seychelles, Mauritius, ma abbiamo richieste anche per Vietnam e Cambogia, mentre crescono il Kenya e l’Oman, in particolare con Salalah».

Prende la parola poi Massimiliano Loyola di Travel Design, agenzia con sede a Roma, Milano e Bologna, che “smonta” un po’ l’enfasi sull’Arabia Saudita: «Se ne fa un gran parlare – dice – ma si vende ancora davvero poco. È molto cara e tuttora poco conosciuta. Ma, su tutto, il vero motivo che ne frena la vendita è il fatto che, essendo un Paese musulmano con retaggio integralista, vieta l’alcol anche nei 5 stelle. Non come a Dubai o in Oman. In pochi, dopo aver speso un patrimonio, vogliono brindare a Capodanno con lo champagne analcolico». Le mete più richieste? «Restano al top le Maldive, ma vanno molto bene anche le Filippine, dove suggerisco l’isola di Boracay, e Mauritius, adatta alle famiglie che vogliono muoversi e non solo rilassarsi in spiaggia».

Proprio le Filippine, meno care delle Maldive, sono per Loredana Rinaldi della Nessie Viaggi di Milano, una «Più che valida alternativa». «Le ho visitate con l’ente del Turismo – racconta – e posso testimoniare che il mare e la barriera corallina non hanno nulla da invidiare alla Polinesia. È una destinazione che vendiamo bene, come del resto tutta l’Indocina, che mi sento assolutamente di consigliare».

L'Autore

Carla Villani
Carla Villani

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