Mauritius, slancio Beachcomber: «Gli italiani sono tornati»

Mauritius, slancio Beachcomber: «Gli italiani sono tornati»
26 Aprile 13:35 2022 Stampa questo articolo

Tra le prime destinazioni a riaprire ai turisti italiani grazie ai corridoi turistici, Mauritius sta recuperando quote di mercato mese su mese. Un vantaggio strategico rispetto ad altri Paesi, che ha concesso anche a Beachcomber Resorts & Hotels, il maggiore e più antico Gruppo alberghiero mauriziano, di ripartire con slancio, come ci racconta Sheila Filippi, general manager Italia.

Come procede la ripartenza?
«Bene. Sono stati due anni difficili, durante i quali la destinazione ha chiuso totalmente, dunque non sapevamo bene come sarebbe stata la ripartenza a ottobre con l’apertura dei corridoi. Invece il mercato ha risposto subito. Già dal mese di luglio 2021 sono ripartite le prenotazioni, le richieste, la gente era più interessata, chiedeva informazioni. Poi a settembre, quando si sapeva ormai che Mauritius avrebbe riaperto, c’è stato un boom di pratiche. I primi sei mesi sono molto positivi, siamo felici di come il mercato e la destinazione abbiano risposto. Gli alberghi sono ripartiti al 100% e dopo due anni di chiusura non era così scontato».

Quali sono i livelli di occupazione attuali?
«Chiuderemo i primi 6 mesi dell’anno intorno all’85-89% di occupazione, un dato ottimo, specialmente dopo una ripartenza. Questo grazie soprattutto a mercati importanti come Francia, Germania, Inghilterra, che sono tornati prima dell’Italia.
Anche le prospettive per i prossimi mesi sono molto positive: le prenotazioni per maggio, giugno, luglio e agosto stanno andando molto bene e dunque crediamo di chiudere l’anno intorno all’82% di riempimento, che per questo primo anno è molto interessante».

Come sta rispondendo in particolare il mercato italiano?
«Siamo sul 60% rispetto al 2019, che è un’ottima risposta visto che non abbiamo più il volo diretto Alitalia. Ora si parte da Milano su Parigi con Air Mauritius, con Emirates via Dubai o Turkish via Istanbul».

Il Gruppo Beachcomber ha approfittato del periodo di stop forzato per portare avanti ristrutturazioni e nuovi progetti, quali sono le novità?
«Lo Shandrani, che avevamo chiuso prima della pandemia, è stato completamente rinnovato e ha riaperto lo scorso ottobre con la direzione italiana di Enrico Paoletti, che il mercato conosce bene. Il nuovo direttore ha creato anche una nuova atmosfera, un po’ stile villaggio, all’interno dell’hotel, con un’animazione che piace molto alla clientela, e una maggiore attenzione alle famiglie con l’apertura del Petit Club che accoglie i bambini dai 2 ai 3 anni. Anche il Dinarobin è stato ridecorato, abbiamo rifatto l’interno delle camere e soprattutto dei bagni, mentre al Paradis sono in programma interventi in tutte le camere tropical beachfront. Prosegue, inoltre ,il nostro impegno sul fronte della sostenibilità, con l’installazione di pannelli solari sui nostri hotel per la produzione di energia elettrica. Inoltre, abbiamo eliminato l’utilizzo di oggetti di plastica monouso dalle nostre strutture e avviato un programma innovativo di apicoltura per la produzione di miele nei nostri giardini».

Avete promozioni per il mercato italiano?
«Sì, siamo molto attivi a livello di offerte: ogni mese escono nuove proposte perché vogliamo motivare il mercato, essere presenti alle agenzie. Puntiamo molto al target dei matrimoni, con pacchetti ad hoc per chi vuole sposarsi a Mauritius e anche dei plus per i viaggi di nozze, da usufruire durante il soggiorno. Diciamo che proviamo sempre a migliorare la nostra offerta e quello che diamo alle agenzie per poter migliorare la vendita dei nostri prodotti».

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L'Autore

Maria Grazia Casella
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