«Accogliamo con soddisfazione la sentenza n° 163/2025 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato incostituzionali alcune disposizioni del decreto interministeriale n° 226/2024 e delle relative circolari attuative con le quali il ministero dei Trasporti ha tentato di imporre all’attività di noleggio con conducente (Ncc) vincoli dichiarati sproporzionati e quindi annullati». Così Giuseppe Contrafatto, presidente di Federnoleggio Confesercenti, dopo che la Corte Costituzionale ha di fatto bocciato il decreto Salvini annullando l’obbligo di attesa di 20 minuti tra la fine di un servizio e la prenotazione della corsa successiva, il divieto di contratti con strutture ricettive e intermediari come agenzie di viaggi e tour operator e l’uso esclusivo dell’app ministeriale per la redazione del foglio di servizio elettronico.
Secondo la Consulta, tali norme violano il principio di libertà di iniziativa economica e il riparto di competenze tra Stato e Regioni, introducendo restrizioni non giustificate rispetto all’obiettivo di garantire una leale concorrenza. «La sentenza va nella direzione che Federnoleggio ha sempre evidenziato sin dall’approvazione della legge n° 12 del 2019», continua Contrafatto.
«La decisione della Consulta segna una svolta nel settore – conclude il presidente Federnoleggio – rafforzando l’autonomia contrattuale degli operatori Ncc e soprattutto precisando che lo Stato non può imporre vincoli eccessivi che invadano la competenza regionale in materia di trasporto non di linea. Ormai una rivisitazione globale della legge 21/92 non è più procrastinabile e tutti gli interventi del ministro Salvini si sono dimostrati solo maldestri tentativi di mettere delle toppe a una legge obsoleta e anacronistica, causando danni, incertezza e difficoltà a chi opera nel settore Ncc».



