Prima dell’8 dicembre, data in cui ufficialmente si apre la stagione della neve nella maggior parte delle nostre località montane, quest’anno il via ufficioso all’inverno in quota lo ha dato la prima edizione di Apreski Milano Mountain Show, che dal 16 al 19 ottobre è stato punto d’incontro e confronto tra diversi player delle varie anime del turismo in quota – destinazioni, attività ricettive, infrastrutture, sport, innovazione – in vista anche dell’appuntamento più atteso: le ormai prossime Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026, al via il 6 febbraio.
SEGMENTO IN FORMA
Quello che gravita intorno al prodotto montagna è un comparto che in Italia, sia in estate che in inverno, si dimostra in grande forma e in decisa ripresa rispetto al post pandemia.
In particolare, il turismo della neve – stando agli ultimi dati forniti da Tecnè per Federalberghi – ha registrato tra gennaio e marzo scorsi un movimento di 8,2 milioni di italiani con un giro d’affari di 5,8 miliardi di euro, cifra che nell’intero periodo invernale è arrivata a circa 12 miliardi, di cui ben 4,5 milioni spesi dagli utenti in servizi legati agli sport invernali (skipass, impianti, scuole sci e via dicendo).
I turisti “bianchi” hanno soggiornato per la maggioranza in hotel tradizionali, pari al 36,2% delle prenotazioni; al secondo posto i bed & breakfast con il 22,8% delle preferenze, seguiti da case di parenti o amici (15,6%), rifugi alpini (13,6%) e case di proprietà (4,8%).
EVOLUZIONE DEL CLIENTE-FAMIGLIA
Tra i protagonisti delle settimane bianche sono le famiglie: il 37% dei vacanzieri ha infatti al seguito almeno un bambino o ragazzo sotto i 18 anni. Secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, il classico “nucleo” composto da due adulti e due ragazzi, nel 2024, ha pagato in media per una settimana sulla neve circa 7mila euro, cifra che ovviamente sale o scende in base alla località, alla categoria dell’hotel scelto e anche e soprattutto al periodo.
A incidere enormemente sulla spesa, oltre all’alloggio (40-50%) è lo skipass (20-25%): quattro pass per sei giorni hanno un costo che va dagli 800 ai 1.400 euro; seguono poi le spese per la ristorazione (15-20%), quelle per il noleggio dell’attrezzatura e la scuola sci (10-15%), infine carburante, souvenir e attività extra (come pattinaggio e slittini).
Il cliente-famiglia è fondamentale per le località sciistiche perché genera un indotto stabile e duraturo durante l’intero soggiorno. Secondo dati forniti da Italy Family Hotels, consorzio che raggruppa alberghi familiari di diverse categorie, per il periodo di Natale e Capodanno c’è già un incremento delle prenotazioni del 26% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Ma i costi sempre più alti inducono a ridurre i giorni di permanenza e a cercare soluzioni alternative. Allora, via a possibilità economicamente più sostenibili: weekend lunghi invece della classica settimana fuori dalle feste comandate e attività all’aria aperta, alternative allo sci e meno costose, come le ciaspole, lo sci di fondo o semplici camminate sulla neve. O pacchetti all inclusive comprensivi di skipass come quelli offerti dal Gruppo Th, specialista della montagna con le sue undici e ormai famose strutture posizionate tra Alpi e Dolomiti.
Il budget ridotto non è però un tema che riguarda tutti, ovvio. Resiste e prolifera quella fetta di famiglie di classe medio-alta in cerca di offerte modellate sulle proprie esigenze. La soluzione, nel loro caso, sono i family hotel “upper upscale” che non si limitano a offrire giochi e intrattenimento, ma ripensano spazi, servizi e attività per soddisfare le esigenze di tutti, genitori compresi. E dunque: camere più ampie e attrezzate per i piccoli, zone gioco divise per fasce di età, nursery, ristorazione di qualità, intrattenimento anche per teenager, piste da sci adeguate e gioiellini dal format inedito come il nuovo rifugio lifestyle The Sky Club – Valtur Cervinia del Gruppo Nicolaus.
Per questo target resta iconico il Grand Hotel Cavallino Bianco di Ortisei con il suo programma Lino Land che comprende 1.250 m² di superficie gioco al coperto, scuole sci e bike interne specializzate in corsi per bimbi, e servizi al top per gli adulti. Grande attrattiva genera anche l’offerta del Gruppo Falkensteiner che – tra le sue chicche – vanta una pista (e non solo) sul tetto del Family Resort Lido di Bolzano: si tratta del Rooftopky Adventure Park, unico nel suo genere in Europa, che trasforma il tetto dell’hotel in un vero e proprio parco divertimenti dove grandi e piccoli possono praticare ogni tipo di sport, dal pattinaggio allo sci con un impianto di risalita perfetto anche per le discese fuori stagione.
C’è poi un sempre più elegante Club Med che si rivolge alla famiglie up level con il suo Pragelato Sestriere. La struttura, a 1.600 metri di altitudine, è una sorta di maxi villaggio per bambini sulle Alpi torinesi, i cui chalet si affacciano direttamente sulle piste da sci del comprensorio della Vialattea, il più grande d’Italia.
OFFERTA ALL DAY LONG
Non solo hotel, anche le destinazioni sono sempre più attrezzate per rispondere alla domanda family e sono pronte a esaudire le richieste di un segmento variegato che – vuoi per risparmiare, vuoi per attitudine – sceglie la vacanza sulla neve non più solo per sciare, ma per vivere un’esperienza a 360°, dove lo sci è solo una delle tante attività e non sempre la principale. Avanzano, perciò, sport alternativi ed esperienze su misura, anche di sera. Tra le attività più in voga, nuoto, sessioni nei centri benessere, arrampicate, pattinaggio, cinema dal format alternativo.
Vanno per la maggiore, poi, le vacanze multigenerazionali, con nonni al seguito. Per loro, che spesso non sciano e hanno bisogno di momenti di svago con i nipoti, spuntano nuovi format come il family bob di Cima Piazzi Happy Mountain, il primo bob per famiglie su rotaia in Lombardia (a Valdidentro, provincia di Sondrio) con una risalita automatizzata di 300 metri che precede una discesa di 600 metri. E ancora: escursioni in motoslitta, in ice kart, su una slitta trainata dagli husky a Livigno, o passeggiate con guide esperte nei boschi innevati delle Alpi Venoste, in Alto Adige.
Si evolvono anche i parchi a tema, ideali soprattutto per i più piccoli. Tra le montagne italiane se ne trovano diversi, a cominciare dalla Val d’Aosta dove il Torgon Winter Park, di fronte all’imponente Cervino, ha una baby area con tapis roulant, una pista per tubbing, snake gliss (slittini che si attaccano gli uni agli altri creando una sorta di serpentone) e discese in tubby.
In Trentino c’è invece Neveland, il parco divertimenti di Lavarone, che offre tra l’altro due piste per gommoni-tubing, una slittinovia, un Baby Park, strutture gonfiabili, una pista di miniquad, due tappeti primi passi e Strider bike (piccole bici senza pedali con gli sci montati sotto le ruote).
Molto gettonato è anche Nevelandia a Sappada, in provincia di Udine, il parco giochi sulla neve più grande d’Italia, regno della mascotte Sappy che guida i bambini in tantissime attività: per i più piccoli c’è il Kinder Park con giochi sulla neve e per chi vuole fare sport il percorso di mini bike, oltre all’amato villaggio-igloo.
LOCALITÀ TOP
Ma quali sono le mete più richieste dalle famiglie? Secondo l’Osservatorio italiano sul turismo montano, a cura di Jfc, al primo posto la scorsa stagione si è collocata Andalo, seguita da Madonna di Campiglio e Folgarida. A seguire Livigno, Ortisei, Ponte di Legno-Passo del Tonale, Cortina d’Ampezzo, Cervinia e Canazei. Al decimo posto San Martino di Castrozza.
Tutte queste destinzioni hanno saputo attrarre le famiglie con un mix di attività e servizi ad hoc. Andalo, ad esempio, organizza ogni anno a marzo il Paganella Family Festival, una settimana di sconti in hotel, impianti e attività dedicata esclusivamente alle famiglie. Su tutto, una certezza: per attrarre le famiglie moderne non basta più avere solo belle piste. È necessario creare un vero e proprio ecosistema a prova di bambino con un un’offerta integrata di servizi, che va dall’intrattenimento fuori pista, a nuovi sport, da pacchetti inclusivi di skipass ai servizi per i piccolissimi.
Per gli operatori, il suggerimento è puntare anche in questo caso sull’esperienza: ovvero vendere, non solo una settimana bianca, ma l’emozione di momenti condivisi con genitori e nonni, che siano un’escursione in slitta trainata dai cani, una ciaspolata tra i boschi o una discesa in bob.
La vacanza in montagna del futuro sarà sempre più per le famiglie una storia collettiva, da vivere insieme e da ricordare quando si è soli. Con lo sci a fare solo da sfondo.



