Niente più quarantena: la sfida di Fiumicino

Niente più quarantena: la sfida di Fiumicino
03 Febbraio 07:00 2021 Stampa questo articolo

Sicurezza, efficienza e velocità: l’esempio di Aeroporti di Roma con la sperimentazione dei voli Covid tested per gli Usa tracciano la strada per riaprire ai viaggi internazionali. Ne è convinto l’amministratore delegato di Adr, Marco Troncone, che nel webinar organizzato da Aci Europe traccia un primo bilancio dell’iniziativa e alza l’asticella delle opportunità per i prossimi mesi.

Obiettivo? Superare le restrizioni di viaggio e le quarantene tra Paesi con il sistema del doppio test anti Covid prima dell’imbarco e a destinazione allargando la platea delle rotte oltre gli Usa e implementando un sistema integrato e univoco di test e certificazioni. «Corridoi puliti internazionali per viaggiare, quindi, che possono essere estesi a più aeroporti e compagnie aeree», secondo Troncone.

I numeri, infatti, sostengono la tesi di Adr. La sperimentazione dei voli Covid Tested verso gli Stati Uniti, lanciata da Aeroporti di Roma con Alitalia e Delta allo scalo di Fiumicino dall’8 dicembre scorso, ha dimostrato infatti che solo 5 passeggeri su un totale complessivo di 3.824 sono risultati positivi al Covid, con un tasso di positività dello 0,13% (mentre la percentuale di falsi positivi dopo il testo rapido antigenico è stata dello 0,31%). Il 99,87% dei passeggeri, quindi, è risultato negativo ai test.

«Sono degli ottimi risultati sia in termini di diminuzione del rischio contagio sia di efficacia operativa (tutti i controlli sono stati effettuati in meno di 2 ore, senza alcun impatto sull’operatività dell’aeroporto, ndr) e di soddisfazione dei passeggeri con oltre il 90% che consiglierebbe di viaggiare con voli Covid tested», ha sottolineato Troncone durante il webinar.

STESSO MODELLO PER PIÙ VOLI INTERNAZIONALI. Così Aeroporti di Roma è pronta al grande salto e sforzo operativo economico con la proposta di «implementare soluzioni operative di testing integrate nei processi aeroportuali. Vogliamo anche prorogare il periodo di sperimentazione oltre la prossima scadenza del 15 febbraio, pensando di arrivare fino a settembre – rimarca Troncone – E pensiamo all’estensione del programma ad altre direttrici intercontinentali strategiche per il Paese».

Per Adr, quindi, l’idea è di estendere i voli Covid tested ad altre città Usa (Los Angeles, Washington, Boston, Miami e Dallas), a Giappone (Tokyo), Brasile (San Paolo), Argentina (Buenos Aires), Emirati Arabi Uniti, Canada, Cina, Corea del Sud, Hong Kong e Taiwan.

Aeroporti di Roma, inoltre, è convinta che – in attesa delle vaccinazioni di massa e della presunta immunità di gregge (70%) che l’Ue vorrebbe raggiungere entro l’estate (più probabile entro l’autunno visti i ritardi nelle consegne dei vaccini, ndr) – sia necessaria un’armonizzazione delle misure di “mitigazione del rischio” messe in atto in tutta Europa, che al momento appaiono scoordinate, insieme a un massiccio utilizzo di test rapidi per tutti i passeggeri provenienti da aree critiche.

In questo modo si potranno già superare le restrizioni di viaggio e le misure come le quarantene e dare una spinta ai viaggi internazionali abolendo i requisiti di assoluta necessità (lavoro, salute o estrema urgenza) che stanno soffocando il trasporto aereo e l’industria del travel. «Adr, inoltre, sta anche lavorando per implementare un’efficace digitalizzazione dei processi, sviluppando un Travel Health Portal e implementando soluzioni di tessera sanitaria che possano contribuire a garantire una gestione conveniente e affidabile dei certificati di negatività e consentire un valido supporto per tracciamento dei contatti», aggiunge ancora Troncone.

IL RUOLO DELLE ISTITUZIONI E DELL’UE. Al webinar hanno partecipato anche il direttore generale Enac, Alessio Quaranta, e il direttore generale Aci Europe, Olivier Janovec. Proprio Janovec, in apertura del webinar, ha sottolineato come gli aeroporti europei abbiano «sostanzialmente cancellato i prossimi mesi, ma hanno un disperato bisogno di vedere una ripresa del traffico passeggeri entro l’estate. Con la campagna di vaccinazione in tutta l’Ue allo sbando, rischiamo di vedere severe restrizioni e divieti sui viaggi che restano in vigore oltre l’estate, anche per i viaggi intraeuropei».

Così Janovec ha elencato le due priorità da attuare al più presto: «C’è in primis l’urgente necessità di un maggiore sostegno finanziario per consentire agli aeroporti di resistere ai prossimi mesi, poi è utile che l’Unione europea collabori con i settori dell’aviazione e del turismo per tracciare la via d’uscita dai divieti e da altre rigide restrizioni verso condizioni di viaggio altrettanto efficaci ma meno dannose».

Per il direttore generale di Enac, Alessio Quaranta, infine, «le soluzioni già realizzate da Aeroporti di Roma sono esempi di best practice da seguire a da ampliare per favorire la rinascita della fiducia nel trasporto aereo. L’Enac si è fatto promotore con i ministeri della Salute e dei Trasporti per proporre di ripartire da quanto realizzato da Adr e creare una rete di aeroporti non solo italiani, ma europei, che, attraverso protocolli ad hoc, favoriscano la ripartenza del settore e il ritorno, per quanto possibile, alla normalità e alla consuetudine del viaggio aereo».

L'Autore

Gabriele Simmini
Gabriele Simmini

Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.

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