Rivedere le regole del “no show”. Lo chiedono a gran voce l’Ectaa (European travel agents and tour operators associations) e la Wtaaa (World travel agents associations alliance): è una delle occasioni molto particolari in cui le associazioni di categoria fanno fronte unico e condividono una esplicita richiesta o protesta in una nota pubblica congiunta.
In questi giorni, infatti, le due rappresentanze – insieme a importanti network di agenzie di viaggi – hanno contattato diverse compagnie aeree per richiedere esplicitamente una revisione delle cosiddette No Show Rules.
Attualmente le regole impongono agli intermediari di viaggi, quando un passeggero decide di non partire, non solo di annullare la prenotazione (liberando immediatamente il posto per la rivendita), ma anche di elaborare il rimborso prima della partenza del volo. In caso contrario, vengono applicate delle penali.
Di certo non è un fenomeno marginale e le casistiche internazionali sono abbastanza circostanziate: secondo allflightfund.com, nel 2024 i casi di no show hanno coinvolto ben il 4% dei passeggeri. Se si considera che lo scorso anno si sono registrati circa 4,7 miliardi di viaggiatori, parliamo di oltre 188 milioni di persone. E nei voli in connessione la media ha toccato il 15%.
Il rimborso, tuttavia, è una procedura separata dall’annullamento di una prenotazione. Nella pratica, spesso, non è fattibile prima della partenza (ad esempio nei fine settimana) o è estremamente oneroso quando sono coinvolti molti passeggeri. Fondamentalmente, il rimborso in una fase successiva non ha alcun impatto negativo sulle compagnie aeree.
Ectaa, Wtaaa e i loro partner hanno quindi invitato congiuntamente le compagnie aeree che applicano queste regole ad allineare le proprie pratiche agli standard consolidati del settore, evidenziando che la situazione verrà costantemente monitorata nelle prossime settimane per appurare gli sviluppi pratici su questo delicatissimo tema che presenta rilevanti aspetti economici.
Da evidenziare che solitamente nel trasporto aereo internazionale i rimborsi per no show riguardano principalmente tasse e imposte e non il prezzo totale del biglietto. In taluni Paesi e con alcune compagnie aeree è previsto anche il rimborso per voci accessorie non dirette come i diritti di imbarco.



