Regole comuni per una nuova connettività aerea: la proposta di otto ministri Ue

Regole comuni per una nuova connettività aerea: la proposta di otto ministri Ue
11 Dicembre 10:46 2020 Stampa questo articolo

Una nuova connettività aerea per voltare pagina nel post Covid. Otto ministri dei Trasporti della Ue hanno firmato una dichiarazione congiunta che chiede un’aviazione “socialmente responsabile”. Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Italia (con la ministra Paola De Micheli, ndr) Lussemburgo, Paesi Bassi e Portogallo stanno unendo le forze nel tentativo di spingere la Commissione europea e gli altri Stati membri verso un’ambiziosa ripresa dell’aviazione Covid-19 guidata da sicurezza, concorrenza leale e non distorta e diritti sociali per i dipendenti.

La dichiarazione “La ripresa dal Covid-19: verso una connettività socialmente responsabile” (in inglese COVID-19 Recovery: Towards Socially Responsible Connectivity) evidenzia che la crisi del Covid-19 mette a nudo alcuni dei profondi cambiamenti e disfunzioni dell’industria aeronautica, accumulati nel corso degli anni a seguito di scarsi sforzi normativi: una sconcertante incertezza giuridica sul lavoro applicabile, sulla sicurezza sociale e sul diritto tributario, un disparità di condizioni all’interno del mercato unico europeo dell’aviazione, diversi livelli di protezione per i lavoratori e applicazione delle regole inadeguata a livello nazionale. Tutte queste condizioni preesistenti – si legge nella nota congiunta dei ministri – meritano “attenzione prioritaria” perché rischiano di ostacolare la ripresa del settore dalla crisi.

Ampi consensi a seguito di questa dichiarazione sono stati espressi da sindacati e associazioni di categoria. Per Claudio Tarlazzi, segretario generale di Uiltrasporti «la dichiarazione è un atto importante che avvicina il raggiungimento di un quadro legislativo uniforme in tutto il trasporto aereo europeo, soprattutto per  i contratti di lavoro e le regole di impiego dei lavoratori, oggi soggetti a normative transnazionali che sovente incentivano il dumping sociale. Auspichiamo che trovi ampio e fermo sostegno della Commissione e di tutti i paesi dell’Unione Europea. L’esortazione dei ministri per la salvaguardia dei diritti sociali nel settore trasporto aereo; il miglioramento ulteriore della sicurezza; lo sviluppo di condizioni eque e non di dumping per la concorrenza; la protezione dei lavoratori altamente specializzati che sostengono il settore a tutti i livelli, va nella medesima direzione per la quale Uiltrasporti si batte da anni».

«Il nostro settore è in uno stato di grande allerta a causa della recrudescenza del coronavirus in tutta Europa – ha commentato il presidente dell’Eca (European Cockpit Association) Otjan de Bruijn – Senza sforzi dedicati per sostenerlo ora e ripristinarlo in modo socialmente responsabile nel prossimo futuro, potrebbe provocare danni permanenti a centinaia di migliaia di lavoratori dell’aviazione e alle loro famiglie. Tuttavia, affinché l’industria possa prosperare, abbiamo bisogno non solo della fine della pandemia, ma di una visione a lungo termine, che corregga i difetti sociali preesistenti».

«Le compagnie aeree e i loro dipendenti possono competere sul mercato e riprendersi dalla crisi solo se questo mercato è libero dall’ingegneria sociale, dai forum di regolamentazione e da assetti occupazionali atipici precari – ha aggiunto Philip von Schöppenthau, segretario generale dell’Eca – ci auguriamo che questa dichiarazione trovi un ampio e fermo sostegno sia a Bruxelles che in tutta Europa, e invitiamo i responsabili delle decisioni ad assicurarsi che non siano le compagnie aeree socialmente senza scrupoli a uscire dalla crisi come vincitrici».

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