Riparte lo shopping tourism, in testa gli Stati Uniti

Riparte lo shopping tourism, in testa gli Stati Uniti
28 Ottobre 12:37 2022 Stampa questo articolo

Con il turismo è ripartita anche la voglia di shopping tourism in Italia, che vede in testa Stati Uniti, Germania, Francia e Regno Unito e una spesa media pro-capite giornaliera di 100 euro.

È la fotografia scattata da Risposte Turismo e presentata a Venezia nella tappa inaugurale di Shopping Tourism – il forum italiano, ideato dalla stessa Risposte Turismo e organizzato in partnership con il Sistema Confcommercio e con Mastercard e Land of Fashion Villages main sponsor.

La nuova edizione di Shopping Tourism Italian Monitor, il rapporto di ricerca di riferimento sul fenomeno, contiene un’indagine inedita su un campione rappresentativo di 300 turisti stranieri (provenienti da Stati Uniti, Germania, Francia e Regno Unito, quattro mercati attualmente rilevanti per l’incoming nazionale), di cui la metà turisti che hanno nello shopping la motivazione prevalente del viaggio.

Tra i fattori che influenzano maggiormente la scelta della destinazione di viaggio spiccano, dopo sconti, saldi e promozioni (60%), l’offerta commerciale della destinazione (34%), i servizi a disposizione (trasporti ma anche app dedicate e mappe, 32%), la vicinanza ad attrazioni/luoghi da visitare (29%) e la presenza di produzioni tipiche/prodotti particolari o unici (27%). Tra le prime città menzionate quali destinazioni di viaggi per shopping figura Milano assieme a Londra, New York e Parigi, mentre nelle città top of mind si inseriscono, oltre alle appena citate, anche Los Angeles, Barcellona, Madrid e Roma.

Tra chi non ha lo shopping come motivazione principale di viaggio, il 14% ha indicato nel fare acquisti una delle attività prevalenti del soggiorno, dimostrando dunque la forza generale del binomio turismo e shopping tra la domanda.

FOCUS VENEZIA. Da un’ulteriore indagine effettuata su oltre 80 negozi a Venezia, secondo gli operatori del retail, tre clienti su quattro sono turisti e i livelli di vendita a fine anno saranno molto simili a quelli 2019. Tra i turisti stranieri maggiormente presenti nei negozi in città prevalgono gli statunitensi (32%), seguiti da francesi (25%), tedeschi (22%) e inglesi (8%).

Un terzo dei negozi intervistati sottolinea come, rispetto al 2019, le abitudini del turista siano cambiate: richiede prodotti originali o personalizzati creati da artigiani locali e vivere nuove esperienze come quella di incontrarli così come l’ottimizzazione delle spedizioni di acquisti nei luoghi di vendita, sebbene una parte della clientela turistica esprima oggi un minore potere d’acquisto

Per quanto riguarda le vendite ai turisti, nove negozianti su 10 hanno ottime prospettive verso il 2023 (il 44% dichiara una situazione positiva e confida possa migliorare ulteriormente il prossimo anno). Pur con un 64% di negozi che dispone di servizio e-commerce (prevalentemente tramite proprio sito) oltre 6 su 10 puntano ancora sulla vendita in negozio.

«Lo shopping tourism in Italia beneficia della ripresa dei viaggi, anche internazionali, con vantaggi per l’offerta commerciale delle destinazioni così come per altre componenti dei sistemi economici locali – ha dichiarato Francesco di Cesare, presidente Risposte Turismo – Per sfruttare questa opportunità, gli operatori dovranno dimostrare di essere aggiornati e sensibili rispetto alle richieste e preferenze dei turisti, in particolare di quelli che si muovono proprio per fare acquisti nelle destinazioni visitate, e si aspettano di poter acquisire valore in termini di conoscenza, informazioni, intrattenimento dall’esperienza che vivranno. I primi risultati di Shopping Tourism Italian Monitor hanno evidenziato come, in particolare nelle città meta di consistenti flussi turistici, i titolari di punti vendita, non solo quelli appartenenti a catene e grandi marchi, si stiano attrezzando al meglio per rispondere a queste richieste. Serve però uno sforzo in più, come sistema-destinazione, per inquadrare meglio questo fenomeno, comprenderne le potenzialità e adattare l’intera offerta ricettiva commerciale, di ospitalità, di servizi in genere per poter attrarre questo segmento di domanda in crescita nonostante le possibilità offerte dall’ecommerce di acquistare senza spostarsi da casa».

Il tour proseguirà mercoledì 16 novembre con la seconda tappa ad Ancona e si concluderà giovedì 1° dicembre a Bologna.

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