Ryanair, multa da 4,2 milioni per mancati rimborsi

Ryanair, multa da 4,2 milioni per mancati rimborsi
24 Maggio 11:24 2021 Stampa questo articolo

Dopo i casi Volotea (multa da 1,4 milioni di euro) ed easyJet (2,8 milioni) non si fermano le sanzioni dell’Antitrust italiano nei confronti del settore aereo per il caso dei mancati rimborsi ripsetto ai voli cancellati a causa della pandemia. Questa volta è il turno di Ryanair che si è vista recapitare dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato una multa da 4,2 milioni di euro per pratiche commerciali scorrette.

La società, venute meno le limitazioni agli spostamenti legate all’emergenza per Covid 19, “non aveva rimborsato ai consumatori il costo dei biglietti per i voli cancellati dopo il 3 giugno 2020”, sottolinea la nota dell’Autorithy.

La stessa motivazione, poi, è alla base, delle sanzioni irrorate a Volotea e easyJet nelle scorse settimane, perchè “le tre compagnie hanno tenuto una condotta gravemente scorretta e non rispondente al canone di diligenza professionale quando — terminate le limitazioni agli spostamenti – hanno proceduto a numerose cancellazioni di voli programmati e offerti in vendita utilizzando sempre la motivazione dell’emergenza sanitaria e continuando a rilasciare voucher senza invece procedere al rimborso del prezzo pagato per i biglietti annullati”.

Non solo, secondo l’Agcm “sono state fornite informazioni ingannevoli e omissive ai consumatori sui loro diritti ed è stato ostacolato e ritardato il riconoscimento del rimborso monetario, attraverso modalità e procedure per indurre – e in alcuni casi anche costringere – il consumatore a scegliere e/o ad accettare il voucher invece del rimborso. Per alcune compagnie sono state accertate altre condotte scorrette quali il mancato riconoscimento di un ristoro nel caso di annullamento del viaggio per la nuova situazione pandemica oppure l’apposizione di ostacoli alla fruizione dei voucher già emessi: ad esempio, costringendo a utilizzare un numero telefonico a pagamento per poter utilizzare i voucher, non effettuando il rimborso monetario alla scadenza degli stessi o ancora non prevedendo la durata di 18 mesi come stabilito dalla normativa emergenziale”.

Per quanto riguarda Ryanair, inoltre, l’Autorità ha anche considerato ingannevole la campagna pubblicitaria diffusa attraverso i principali mezzi di informazione sempre a partire da giugno 2020. La campagna era incentrata sulla possibilità di “cambiare il volo gratis – attraverso il claim “Nessuna penale per il cambio”  o similari –  laddove, invece, la società applicava per il nuovo volo scelto dal consumatore tariffe più alte di quelle che venivano contestualmente praticate sul proprio sistema di prenotazione e prevedeva comunque la penale se il cambio volo avveniva nei 7 giorni precedenti la partenza”, conclude l’Antitrust.

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