Se il caro bollette accorcia l’estate italiana

Se il caro bollette accorcia l’estate italiana
02 Settembre 10:22 2022 Stampa questo articolo

Da alcuni giorni i cartelli con le bollette hanno sostituito quelli che in passato comunicavano la “chiusura per ferie”, ma il risultato non cambia: purtroppo prima della fine di settembre molti alberghi e ristoranti, soprattutto al sud, chiuderanno i battenti per l’impennata dei costi energetici.

Come rilevato da Federturismo, se prima nelle strutture alberghiere l’incidenza delle spese di luce e gas sul fatturato era del 5%, quest’anno sarà del 25%, e per alcuni albergatori e ristoratori è antieconomico rimanere aperti.

Quindi, turismo a rischio già a settembre, come rileva anche l’Osservatorio dell’Abbac (Associazione B&B, affittacamere e case vacanze) che, accanto agli insostenibili rincari delle bollette, pone il tema dell’inflazione ormai all’8%, della riduzione dei collegamenti low cost, dell’impennata delle tariffe aeree e della riduzione delle corse dei treni ad alta velocità.

Alla luce di tutto questo, le previsioni sull’ultimo mese della stagione estiva sono state riviste al ribasso e in alcuni casi azzerate proprio per la concreta possibilità di avere un’offerta ricettiva dimezzata dalla chiusura delle imprese.

«I rincari energetici – ha commentato il presidente nazionale Abbac-Fenailp, Agostino Ingenito – pesano e non poco sulle gestioni economiche delle strutture ricettive, tanto che già ci giungono comunicazioni di anticipare la chiusura per alcune attività ricettive con licenza stagionale. Non sono sostenibili le bollette energetiche di agosto, che in alcuni casi hanno superato il 300% rispetto allo stesso consumo dello scorso anno, e in tanti non saprebbero come reggere nei mesi prossimi».

Non pochi operatori dell’extra-alberghiero, come alcuni hotel, stanno prevedendo di aggiungere nel costo del pernottamento alcune quote in percentuale per il consumo energetico per l’utilizzo del condizionatore e il consumo del gas metano per chi utilizza case e appartamenti dotati di cucina.

Sarà dunque un settembre a scartamento ridotto per tutta la filiera: Confcommercio, in uno studio di pochi giorni fa, ha evidenziato che proprio nel turismo, quest’anno, il periodo di alta redditività (con il tutto esaurito negli alberghi e alti indici di prenotazioni vacanze) si è ridotto a 6-7 settimane rispetto alle 10 del 2019.

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Andrea Lovelock
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