Il self check-in è uguale per tutti. Property Managers Italia mette i puntini sulle “i” e il presidente, Lorenzo Fagnoni, chiede «regole chiare e condivise: chi rispetta la legge non può essere penalizzato. Dopo annullamento da parte del Tar della circolare è aumentata la confusione sulle verifiche degli ospiti».
La questione, nota Fagnoni, è diventata ancora più complessa dopo che il Tar ha annullato la circolare del ministero dell’Interno, che chiariva le modalità di identificazione a distanza. «Da allora – spiega – il Viminale ha impugnato la decisione del Tar al Consiglio di Stato, ma non è mai stata spesa una parola su quali sistemi intelligenti siano effettivamente ammessi per la verifica dell’ospite. Questo ha generato confusione e incertezza: e nell’incertezza molti potrebbero sbagliare o non effettuare affatto la verifica».
Morale: oggi esistono decine di operatori che gestiscono locazioni turistiche e strutture ricettive, inclusi hotel, con procedure di check-in completamente automatizzate, senza una reale verifica dell’identità dell’ospite. «È una distorsione – attacca Fagnoni – che danneggia chi, come noi, investe in personale e procedure per rispettare le norme del Testo Unico di Pubblica Sicurezza».
Property Managers Italia chiede quindi che le istituzioni definiscano criteri tecnici uniformi e chiariscano le modalità corrette di identificazione digitale, per evitare disparità di trattamento tra chi opera nel rispetto della normativa e chi no.
«Non chiediamo nuove leggi, ma l’applicazione di quelle esistenti – conclude Fagnoni – È paradossale che chi rispetta le regole sostenga costi aggiuntivi e chi le ignora possa competere sul prezzo. Un turismo moderno deve coniugare innovazione e sicurezza, ma senza sacrificare la legalità».



