Social distancing sugli aerei: Patanè dice no

27 Aprile 12:02 2020 Stampa questo articolo

Social distancing? «Nessuna compagnia aerea può stare in piedi con un sistema del genere». Ne è sicuro Luca Patanè, numero uno del Gruppo Uvet a cui fa capo da fine 2017 Blue Panorama, interpellato da L’Agenzia di Viaggi Magazine per approfondire il discorso relativo alla possibilità della diminuzione dei posti a bordo dell’aereo nel post emergenza sanitaria.

«Sia chiaro, questo non è un mio punto di vista ma è la realtà dei fatti che vede d’accordo tutte le compagnie aeree – spiega Patanè – Nessun vettore può sopravvivere così, si perdono soldi». Il costo dei biglietti lo sostieni se hai un load factor dell’80-85%, «quindi il riempimento deve essere elevato – prosegue – Con un aereo riempito al 40-50% non si vola, a meno che non raddoppi i prezzi, ma è improponibile anche solo pensarlo in un momento di crisi come questo».

Luca Patanè, che lo definisce «certe volte simpatico, altre brutale», si dice assolutamente in linea («lo ammiro») con quanto espresso da Micheal O’Leary, ceo di Ryanair, secondo il quale il posto libero in aereo è «un’idea idiota», che se dovesse passare vedrà il vettore irlandese non riprendere a volare. «Iata definisce la misura non sostenibile – continua il presidente di Uvet – Chi lo paga quel posto in mezzo? I passeggeri che volano o il governo? Se paga lo Stato allora va bene, anche perché il sedile vuoto non deve essere di certo un costo degli organizzatori per fare un charter (operatori come Valtur avrebbero tra l’altro chiesto un contributo), dei vettori per la linea o delle low cost. Stiamo parlando della fantasia di un burocrate che forse ha viaggiato poco oppure pensa che certe cose costino poco».

Inoltre, Patanè, nel corso dell’ultimo webinar di Fto di cui è presidente, aveva già dichiarato come «bisogna trovare una regola a livello europeo, in vista dell’effettiva riapertura, che permetta alle compagnie di avere una visione simile, senza penalizzare qualcuno piuttosto che un altro. A questo è necessario fare attenzione».

Quanto detto da Patanè, coincide con quanto affermato – sempre durante l’appuntamento online dell’associazione del turismo organizzato diretta da Gabriele Milani – da Pier Ezhaya, direttore tour operating del Gruppo Alpitour a cui fa capo Neos: «Riempire i 2/3 dell’aereomobile ha un effetto drammatico sulla domandaAlternativa costosa e soprattutto inutile. Sembra una misura politica che vuole dimostrare che qualcosa si faccia ma non è questa la vera tutela verso il passeggero. La sua efficacia è tutta da dimostrare e in parte concordo con Patanè: così non si potrà operare».

Infine, un accenno al decreto Aprile: «Speriamo ci sia qualcosa anche per Blue Panorama», conclude Patanè, che in questo delicato momento è affiancato dall’esperto Andrea Molinari, nominato crisis manager.

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Giulia Di Camillo
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