Studio Sabre: vincono tailor made e geolocalizzazione

19 Gennaio 15:15 2017 Stampa questo articolo

Il viaggio? Sempre più personalizzato e geolocalizzato. A dirlo l’ultimo studio commissionato da Sabre che ha rilevato come i viaggiatori italiani siano più propensi a condividere i propri dati personali se in cambio possono avere accesso a offerte e servizi che siano pertinenti con il luogo in cui si trovano o verso cui stanno viaggiando.

Non solo, il 62% degli italiani intervistati si è detto più propenso a preferire aziende del travel che permettano di selezionare e scegliere autonomamente le opzioni aggiuntive per creare un’esperienza di viaggio personalizzata. «Le società che operano nella travel industry dovrebbero focalizzarsi nel suggerire la giusta offerta al momento più adatto e ai viaggiatori giusti, permettendo loro di acquistare rapidamente», ha dichiarato Marco Benincasa, country director di Sabre per l’Italia. «I consumatori italiani vogliono indipendenza, autonomia, ancora di più al nord ovest, dove questa percentuale sale al 66%».

Secondo il 39% degli intervistati, inoltre, le aziende di settore dovrebbero inviare offerte e servizi che siano rilevanti per gli interessi dei viaggiatori e il loro stile di vita, mentre e oltre un terzo (38%) dei viaggiatori tricolori condividerebbe la propria posizione per ricevere in cambio opzioni di viaggio pertinenti al luogo in cui si trovano o verso cui stanno viaggiando. «Ciò significa che la segmentazione in base alla posizione è un approccio efficace per differenziare le offerte ai viaggiatori, e le compagnie aeree, le agenzie di viaggi e gli albergatori possono trovare una grande opportunità nella geolocalizzazione. Questo assicura anche che l’offerta possa essere personalizzata in modo più diretto, piuttosto che cercare di focalizzarsi su dati più privati e dettagliati dei viaggiatori», ha continuato Benincasa.

Circa un quarto degli intervistati, poi, si è detto interessato a condividere informazioni personali con compagnie aeree e hotel in cambio di offerte personalizzate. I giovani tra i 18 e i 24 anni associano la personalizzazione con offerte e servizi rilevanti per la loro posizione. Il 45% di loro l’ha dichiarato, rispetto alla media del 35%.

Per quanto riguarda la realtà virtuale, infine, addirittura il 78% dei viaggiatori italiani pensa che sarà sempre più diffusa nella travel industry, soprattutto per testare prodotti, servizi ed esperienze. Meno entusiasmo, invece, suscita la sharing economy, tanto che solo il 27% degli intervistati vede l’economia condivisa come un motore di cambiamento per il settore alberghiero, e solo il 22% vede l’impatto nel settore automobilistico e dei trasporti.

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