Svizzera sicura e green: la scommessa dell’inverno passa da qui

Svizzera sicura e green: la scommessa dell’inverno passa da qui
26 Novembre 08:11 2021 Stampa questo articolo

Un turismo più giovane e sempre più italiano, soprattutto finché il Covid continuerà a frenare i flussi transcontinentali. Questi gli obiettivi della Svizzera, che ha presentato alla stampa specializzata il programma per l’inverno 2021-22.

«Gli italiani sono di casa da noi», ha detto Christina Gläser, direttrice di Svizzera Turismo Italia, «ma la pandemia ha praticamente annullato i viaggi di lungo raggio e questo ha dato l’opportunità a tanti di riscoprire la montagna, percepita come una forma di turismo più sicuro proprio grazie ai grandi spazi e le attività all’aria aperta. Oggi puntiamo anche su un turismo giovanile, anche offrendo formule convenienti per gli under 25 e un calendario di attività ed eventi sportivi che sono di grande interesse proprio per questo target che ancora ci conosce poco».

Christina Glaeser svizzera turismo

Il tema dominante delle proposte svizzere, comunque, rimane quello della sostenibilità ambientale. Un argomento che da quelle parti considerano far parte del proprio dna, tanto che è stato creato il brand Swisstainable.

In questi anni, ha sottolineato Gilles Dind, responsabile dei mercati area ovest di Svizzera Turismo, sono state implementate delle tecniche innovative che puntano a un impatto molto basso, se non proprio zero, anche nelle attività turistiche. Per esempio, la produzione di energia elettrica utilizzando le biomasse, o il risparmio idrico per i cannoni sparaneve, attingendo ai bacini naturali. Sono state anche create delle località senza auto con una forte spinta verso il trasporto pubblico.

La stagione invernale vede adesso una partnership con Milanese a St. Moritz, una community nata dall’iniziativa di alcuni giovani appassionati di questa località che da poco più di un anno la promuovono in Rete e, soprattutto, informano su quello che di affascinante può offrire la cultura locale.

«Quando si dice St. Moritz si pensa a caviale e champagne», dice Niccolò Turinetto, fondatore e ideatore dell’iniziativa, «mentre i motivi d’interesse vanno ben oltre. E noi vogliamo promuovere un turismo che dimostri interesse per la vita di chi vive in questi posti. Anche chi li frequenta da anni, spesso non conosce le tradizioni e gli stili di vita della gente che c’è nata. L’esperimento ci sta dando soddisfazione anche perché queste nostre proposte cerchiamo di farle in maniera divertente, stimolando la curiosità e la voglia di divertirsi con attività diverse dal solito».

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Giampiero Moncada
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