Thai Airways taglia i costi e chiude la filiale Thai Smile

22 Maggio 07:00 2023 Stampa questo articolo

Thai Airways ha deciso di chiudere la sua filiale Thai Smile Airways, unificando la flotta di entrambe le compagnie sotto il nome del vettore madre: una mossa frutto del piano strategico di ristrutturazione proposto dai vertici del Gruppo.

Il comitato dei creditori ha quindi approvato la fusione di Thai Airways e Thai Smile con l’obiettivo di ridurre i costi associati alle operazioni di due compagnie aeree operanti con altrettanti certificati di operatore aereo (Coa). In attesa dell’approvazione delle autorità competenti per l’aviazione civile in Thailandia, il processo dovrebbe concludersi entro il 2023.

Gestire i due Coa, infatti, ha rappresentato un ostacolo nel percorso di ripresa di Thai Airways dopo la pandemia, a causa della gestione separata delle operazioni, della pianificazione dei voli e del network di rotte.

Thai Smile Airwyas, inoltre, ha subito la forte concorrenza delle compagnie low cost regionali sui voli a corto raggio. Dopo la fusione, quindi, tutte le operazioni passeranno sotto il controllo di Thai Airways con un unico certificato di operatore aereo.

Secondo i vertici della compagnia aerea, inoltre, la fusione semplificherà la pianificazione del network e le operazioni commerciali oltre a ripulire le strategie di marketing dalla confusione del “doppio brand” e a diminuire i costi operativi. Il personale di Thai Smile – inclusi dirigenti, dipendenti, piloti e assistenti di volo – sarà incorporato nella compagnia madre.

Thai Airways torna all’utile

Nonostante la ristrutturazione in atto, Thai Airways è tornata all’utile nel primo trimestre 2023 (gennaio-marzo), periodo di alta stagione per il mercato thailandese. La compagnia aerea ha registrato entrate per quasi 1,2 miliardi di dollari Usa, ovvero il +271% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Thai ha beneficiato della riaperture di numerose destinazioni in Asia e del ripristino dei collegamenti aerei con Corea del Sud e Giappone. Gli utili di esercizio, al lordo dei costi finanziari ed esclusi i pagamenti non ricorrenti, hanno raggiunto i 386 milioni di dollari, un balzo in avanti rispetto alle perdite di 93 milioni dell’anno precedente.

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L'Autore

Gabriele Simmini
Gabriele Simmini

Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.

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