Ticket turistico, San Gimignano dice no al “modello Venezia”

Ticket turistico, San Gimignano dice no al “modello Venezia”
08 Settembre 11:35 2023 Stampa questo articolo

Dall’alto delle sue 72 torri San Gimignano si oppone alla Serenissima. La meravigliosa città toscana non si accoda alla decisione di Venezia di far pagare, in via sperimentale, il ticket di 5 euro ai turisti giornalieri a partire dalla prossima primavera.

«A San Gimignano non introdurremo nessun ticket – sottolinea il sindaco, Andrea Marrucci Non servirebbe a fermare i flussi e sarebbe inapplicabile per costi di impianto e motivi di natura infrastrutturale, oltre ad avere una spesa di personale per i controlli che non ci possiamo permettere. Destagionalizzare, programmare con l’uso della tecnologia e qualificare i servizi per gestire i flussi turistici: queste sono le azioni che stiamo mettendo in campo».

La soluzione non può essere la stessa per tutti insomma. «In Italia – prosegue Marrucci – le Città d’arte non sono soltanto il “modello Venezia”, ma anche tantissime altre di più piccole dimensioni per le quali a problemi simili non possiamo dare soluzioni esattamente coincidenti. Per questo diciamo no a ricette uguali per tutti. Servono norme nazionali, pensiamo ai perimetri Unesco come San Gimignano, ad esempio, che consentano ai Comuni, dunque ai Sindaci, di cucire addosso ai centri storici l’abito più appropriato alla singola realtà, lasciando immutato l’obiettivo che ci accomuna tutti: tutelare i nostri beni comuni, favorire la residenza e la vivibilità dei centri storici, salvaguardarne identità ed economie».

C’è un’altra questione di stretta attualità alla quale Marrucci tiene molto: la battaglia ai b&b “mascherati” e al loro proliferare. «I sindaci si fanno sentire – osserva – perché siamo senza poteri. Già non sarebbe male estendere la norma nazionale valida oggi solo per Venezia anche a tutti gli altri Comuni, consentendo così ai Sindaci di predisporre apposito regolamento in cui poter decidere un limite massimo al numero di immobili che possono essere affittati e stabilire zone e periodi periodo minimi e massimi in cui tali appartamenti possono essere affittati ai visitatori».

«Anche il ddl proposto dal Governo in materia – conclude il sindaco di San Gimignano – è un tentativo cui guardiamo con attenzione, ma al momento insufficiente: va bene il limite a due alloggi per il regime fiscale agevolato, ma dovrebbe valere in generale per ogni proprietario, persona fisica e giuridica. Non c’è niente sulla possibilità di “zonizzare”, cioè di porre limiti in particolari aree delle città, così come non servirà il limite previsto di due notti per gli affitti brevi. Inoltre, la vivibilità e la sostenibilità di un consapevole turismo culturale si fa se le persone incontrano le persone e la comunità che ospita. Basta con le scatolette fuori dai palazzi, le persone non sono numeri: sia il proprietario ad accogliere nelle sue abitazioni».

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