Treni, ancora disagi. E Mazzoncini (Fs) si scusa

28 Febbraio 12:16 2018 Stampa questo articolo

Ancora disagi sulla rete ferroviaria, in questi giorni nel caos per l’ondata di gelo e neve provocata da Burian. Per la giornata di mercoledì, Rfi ha garantitito l’80% dei treni ad alta velocità; mentre sul fronte regionale, nel Lazio, le corse salgono al 70%. Una riduzione dovuta allo stato di emergenza nel nodo ferroviario di Roma, confermato dall’ultimo bollettino meteo emanato dalla Protezione Civile.

“La riduzione si rende necessaria, stante le previsioni di un forte abbassamento termico, per consentire un più contenuto utilizzo dell’infrastruttura a garanzia di una sua maggiore e continua efficienza, in special modo nei punti nevralgici di Termini e più in generale su Roma”, informa Rfi.

E mentre il Codacons ha presentato un esposto alle Procure italiane e ha avviato un’azione risarcitoria per i ritardi di oltre 3 ore, Renato Mazzoncini, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, ha chiesto scusa ai passeggeri in un’intervista a La Repubblica. «Sono stati commessi degli errori, che non ripeteremo. Quando uno sta sette ore in treno c’è poco dire, bisogna solo scusarsi, e attrezzarsi per fare sì che non accada più», ha dichiarato.

Nel frattempo, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, ha sollecitato al Gruppo Fs misure e investimenti immediati per “impedire il ripetersi di  fatti simili”.
Mazzoncini, insieme all’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile, hanno illustrato nella sede del dicastero un piano che prevede, in particolare, il potenziamento tecnologico di Roma Termini all’interno di un programma di investimenti di 100 milioni di euro per i principali nodi metropolitani.

«Nell’incontro al ministero – ha dichiarato l’ad di Fs – oltre a fare il punto sull’emergenza neve e gelo, abbiamo illustrato le azioni che Rfi ha proposto di avviare sulle stazioni di Roma. In particolare, in presenza di situazioni metereologiche particolarmente avverse e critiche, è necessario attrezzare tutti i deviatoi con le scaldiglie, oggi presenti su 150 dei 300 deviatoi di Termini e assenti nelle altre stazioni della Capitale».

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