Truffa dei buoni vacanze Covid: 2mila indagati a Napoli

Truffa dei buoni vacanze Covid: 2mila indagati a Napoli
19 Febbraio 12:54 2024 Stampa questo articolo

Maxitruffa scoperta a Napoli dalla guardia di Finanza per quasi 800mila euro con i buoni vacanze Covid. Si tratta di quelli erogati dal ministero del Turismo nel periodo della pandemia destinati a famiglie con un reddito Isee sotto 40mila euro annui da spendere per soggiorni in strutture in Italia. Oltre 2.000 le persone coinvolte.

Un’idea, quella dei buoni, nata per rilanciare i consumi e il turismo appena fuori dall’emergenza pandemica, che però nella pratica consentiva forse troppi spazi di manovra a qualche albergatore “fuori controllo”. Tanto che, già più volte in passato, l’Unione nazionale consumatori aveva evidenziato diverse irregolarità e abusi, segnalandoli in un esposto all’Antitrust e chiedendo di fare opportune verifiche su diversi episodi, in cui alcuni imprenditori pretendevano che, per usufruire del bonus da 500 euro, se ne spendessero almeno 1000. Altri, invece, applicavano tariffe differenziate in base all’uso del bonus.

Dalle indagini delle Fiamme Gialle risulterebbe che addirittura 2.098 persone hanno utilizzato il bonus monetizzandolo e cedendolo alla direttrice di un albergo dell’area nord di Napoli, ma senza usufruire di alcun soggiorno. Ai falsi clienti l’albergatrice riconosceva, in cambio dei buoni, una somma in contanti dai 100 ai 300 euro e poi otteneva l’erogazione dei fondi previsti dal Mitur, ripuliti mediante il trasferimento sui conti di una srl intestata al marito.

L’indagine ha portato al sequestro di ben 796.760 euro e per la direttrice è scattata l’accusa di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, compresi tutti coloro che si sono prestati allo scambio dei buoni.

A insospettire gli inquirenti, il fatto che l’hotel, con appena undici stanze, avesse percepito somme relative ai buoni vacanze eccessive e non corrispondenti al volume di affari consueto, Inoltre, i soggiorni sarebbero stati consumati anche nei periodi in cui erano previste le restrizioni agli spostamenti proprio per il Covid, quando nessun cliente poteva essere ospitato in hotel.

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Carla Villani
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