Vendita Ita Airways, rush finale Msc-Certares

Vendita Ita Airways, rush finale Msc-Certares
22 Agosto 10:37 2022 Stampa questo articolo

È l’ultimo (forse) testa a testa tra Msc-Lufthansa e fondo Certares per aggiudicarsi la maggioranza di Ita Airways, compagnia di bandiera nata dalle ceneri di Alitalia e per ora sotto il controllo del 100% da parte del ministero dell’Economia e Finanze. In queste ore, infatti, i due contendenti hanno limato i dettagli dell’offerta da presentare al governo Draghi (la scadenza è fissata per la mezzanotte del 22 agosto, ndr) che dovrà poi decidere se procedere alla privatizzazione o “congelare” la scelta in attesa del nuovo governo che uscirà dalle elezioni del prossimo 25 settembre.

Draghi ha espresso più volte infatti l’intenzione di chiudere la partita entro i termini del mandato in scadenza del suo esecutivo. «Non è mia intenzione lasciare la questione di Ita Airways al nuovo governo – ha detto il premier una ventina di giorni fa – Noi dobbiamo fare il nostro dovere fino in fondo. L’obiettivo è procedere e non lasciare al prossimo governo. La scelta sarà fatta nei tempi che il ministero dell’Economia e Finanze darà, che mi pare siano brevissimi».

Ma sulla scelta dell’esecutivo aleggiano gli avvertimenti di Giorgia Meloni e del suo partito, Fratelli d’Italia, che hanno specificato più volte come – una volta al governo – sarebbero intenzionati a rivedere le scelte di Draghi.

Le due offerte, intanto, sembrano essere chiare: Msc e Lufthansa vogliono rilevare l’80% di Ita Airways (valutata 850 milioni di euro), lasciando il 20% in mano al Tesoro. La proposta è sostanzialmente rimasta intatta rispetto al mese di luglio, ma vanno trovate convergenza sul ruolo dello Stato Italiano nel cda di Ita.

Il fondo di private equity Certares, invece, avrebbe lavorato in questi giorni per pareggiare la valutazione di Ita fatta da Msc-Lufthansa, ma vorrebbe rilevare solo il 55-60% della compagnia. Certares, che lavora alla privatizzazione anche per conto di Delta e Air France (che al momento potrebbero essere solo partner commerciali della nuova Ita, ndr) avrebbe anche assicurato al Mef un maggiore peso nel cda e nella scelta del management.

 

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