Veneto, strategia intermodale per le Olimpiadi 2026

Veneto, strategia intermodale per le Olimpiadi 2026
20 Aprile 09:48 2022 Stampa questo articolo

Work in progress per i tre aeroporti del Polo Nord Est (Marco Polo di Venezia, Canova di Treviso e Catullo di Verona), che saranno le principali porte di accesso per atleti e visitatori delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.

Il Veneto, insieme al Gruppo Save, ha ospitato a Palazzo Balbi la conferenza stampa di presentazione aperta dal presidente della Regione Luca Zaia: «Il Veneto è la terra delle Olimpiadi, ma è anche la terra dei siti Unesco: i nove riconoscimenti a Patrimonio dell’Umanità sono leve che attraggono sempre di più la domanda di turismo internazionale – ha sottolineato – Luoghi sempre più visitati anche grazie ai collegamenti aeroportuali, anello di congiunzione tra le bellezze del Veneto e i viaggiatori di tutto il mondo. È un dato di fatto che gli aeroporti sono i nostri gioielli, da sempre parte attiva della storia di successo del turismo Veneto. Se non ci fosse un sistema aeroportuale come quello del Nord Est, non saremmo la prima regione in Italia per presenze turistiche e non saremmo la più grande industria per fatturato».

Secondo i dati sui volumi di passeggeri transitati, il 2021 è stato l’anno dell’inizio della ripresa: Verona ha recuperato il 40% dei passeggeri, Treviso il 38% e Venezia il 30%. Determinante per gli ultimi due aeroporti è stato il traffico domestico, il primo segmento a tornare a volare. Mentre Venezia, adibita maggiormente ai voli intercontinentali e internazionali, ha vissuto una ripresa più lenta.

Infatti, è nel 2022, in particolare nella stagione estiva che va dal 27 marzo al 31 ottobre, che il Polo di Venezia raggiungerà l’80% del traffico registrato nel 2019. Tutto ciò grazie anche alla ripresa dei voli intercontinentali: 600 mila i posti in vendita nel 2022, circa il 50% dei posti del 2019, soprattutto verso Stati Uniti, Canada e Dubai. Ripartenza anche per le destinazioni europee come il Regno Unito, che torna a essere il primo mercato internazionale per l’aeroporto veneziano, con oltre 2,5milioni di posti in vendita stimati per il 2022 su 13 scali inglesi (12% dell’offerta complessiva del Polo), e Germania, Spagna e Francia che completano la lista delle “Top 5”, con un’offerta complessiva di 5,3 milioni di posti in vendita (27% del totale del Polo). Anche il mercato domestico del Polo prevede un ritorno ai volumi pre pandemia con oltre 5,5 milioni di posti in vendita e 15 destinazioni.

Il presidente del Gruppo Save, Enrico Marchi, ha affermato che «la capacità di fare sistema tra aeroporti, Regione e enti locali continua a dimostrarsi determinante nel percorso verso le Olimpiadi Milano-Cortina 2026”. Ma come si traduce questo “fare sistema” a livello pratico?

Marchi risponde: «Oggi, il sistema aeroportuale si presenta al mondo come un unicum, una squadra che lavora per dare sempre più valore ai driver della crescita, con lo sviluppo di nuovi voli e destinazioni, il potenziamento dell’intermodalità e delle infrastrutture con occhi sempre attenti alla crescita sostenibile e con l’impegno di raggiungere le zero emissioni entro il 2030».

Riguardo gli aspetti dell’intermodalità e della sostenibilità, è stato fatto un breve accenno anche all’appalto da 475 milioni di euro che dovrebbe collegare l’Aeroporto Marco Polo alla linea ferroviaria che conduce a Mestre e Venezia, già approvato dal governo. Secondo il governatore Zaia, sarà necessaria una revisione prezzi di almeno un centinaio di milioni, che non riguardi solo questa iniziativa, ma anche gli altri investimenti in programma per le Olimpiadi. Infine, in programma ci sarebbe anche la bretella di Verona, in particolare sul Lago di Garda-Bardolino, riguardo alla quale il governatore Zaia afferma: «Se riuscissimo a chiudere anche questa partita, sarebbe il giusto coronamento rispetto a un ulteriore hub turistico importante per il Veneto».

L'Autore

Paola Patierno
Paola Patierno

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