Via libera al Piano del Mare. Santanchè: «Risorsa per il turismo»

Via libera al Piano del Mare. Santanchè: «Risorsa per il turismo»
01 Agosto 09:52 2023 Stampa questo articolo

«L’Italia ha il suo Piano Nazionale del Mare». Lo ha annunciato il ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare Nello Musumeci.

Il testo è stato approvato il pomeriggio del 31 luglio dal Cipom, il Comitato interministeriale per le politiche del mare, riunitosi a Palazzo Chigi.

Il Piano del Mare – previsto dall’articolo 12 del decreto legge 173 del 2022 – è lo strumento di programmazione di cui si dotano governo e parlamento per avviare una politica marittima unitaria e strategica.

Il documento è stato redatto dopo alcuni mesi di confronti e audizioni, a cura di un apposito comitato di esperti, con i principali attori pubblici e privati che operano nel “sistema mare” e secondo la norma di legge, dovrà essere aggiornato con cadenza triennale. Il comitato è composto da Giovanni Acampora (Assonautica), Lucio Caracciolo (professore di relazioni internazionali e studi strategici), Stefano Cataudella (professore emerito di ecologia applicata), Salvatore Cordaro (avvocato di Cassazione e già assessore della Regione Sicilia al territorio e all’ambiente), Michele Nones (già consigliere Pcm e ministeriale per questioni di sicurezza; vicepresidente Iai), Vincenzo Pisani (fondazione Leonardo Civiltà delle Macchine), Pierpaolo Ribuffo (Comandante interregionale marittimo Nord), Alberto Rossi (Assarmatori), Luca Sisto (Confitarma) e Greta Tellarini (professoressa di diritto della navigazione e dei trasporti).

All’approvazione del Piano hanno partecipato i rappresentanti dei ministeri Difesa, Infrastrutture, Ambiente, Cultura, Finanza, Agricoltura, Turismo, Affari europei, Pnrr, Esteri, Imprese e Made in Italy e Affari regionali.

Il Piano nazionale del mare verrà ora trasmesso al governo e al parlamento.

«Il primo importante passo è stato fatto – ha commentato Musumeci. – L’Italia secondo gli obiettivi del governo intende guardare al mare oltre l’orizzonte con occhi nuovi, sempre più attenti alla sua salvaguardia e valorizzazione. Desidero ringraziare i colleghi di governo del Cipom, il Comitato degli esperti coordinato da Luca Salamone, e tutti i soggetti associativi e singoli, pubblici e privati che hanno fornito il loro essenziale contributo di idee e proposte».

Il ministro del Turismo Daniela Santanchè ha aggiunto: «Grazie al governo Meloni e al ministro Musumeci ora l’Italia ha un piano per il mare. Troppo spesso si è dimenticato che l’Italia è una penisola e che il mare è una delle nostre principali risorse, anche nel turismo. Il governo colma una lacuna per l’Italia, che sino a oggi non aveva nessuna strategia a lungo termine sulle politiche del mare. Oggi possiamo valorizzare il nostro mare, che è parte integrante dell’identità italiana e rappresenta non solo uno snodo cruciale per i traffici commerciali, ma anche un asset strategico per il turismo».

Il Mediterraneo, infatti, risulta essere la prima area turistica in assoluto, con quasi 400 milioni di visitatori, oltre 20 milioni di lavoratori e il 32% degli arrivi internazionali da tutto il mondo. «Il turismo legato al mare – prosegue il ministro – non è solo quello nautico o quello delle belle spiagge e degli scogli da cui tuffarsi in acque cristalline, che ha comunque dei buoni numeri, ma è anche un intreccio di tipologie di turismo che ci possono consentire di destagionalizzare e di far vivere il comparto 12 mesi l’anno; basti pensare al pescaturismo o all’ittiturismo, che al tempo stesso fanno rivivere i meravigliosi borghi marini e che contribuiscono, quindi, in modo importante a collocare la nostra Nazione al terzo posto in Europa per quanto riguarda l’economia blu».

Alla luce di ciò, prosegue, «un piano che consenta di programmare e avviare una politica marittima unitaria e strategica, coinvolgendo attori pubblici e privati del “sistema mare”, è di capitale importanza anche per il turismo e si integra in maniera complementare con quanto il piano industriale del ministero prevede in materia di turismo di mare. Questo, per il governo, non è un punto di arrivo, bensì un punto di partenza, una bussola che ci guiderà nei prossimi anni per far crescere l’Italia».

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