Viaggi, +8,9% di fatturato in adv: è slalom tra i rincari

Viaggi, +8,9% di fatturato in adv: è slalom tra i rincari
22 Aprile 11:16 2024 Stampa questo articolo

Santa Primavera per le agenzie di viaggi. Nonostante i rincari, la manna dei ponti del 25 aprile e del 1º maggio equivale a una beneaugurante conferma dell’ottimo avvio d’anno in termini di vendite: secondo quanto risulta ad Assoviaggi, infatti, il volume d’affari nelle agenzie, nel primo trimestre, risulta in crescita del +8,9% rispetto a gennaio-marzo dello scorso anno.

Inflazione e instabilità geopolitica in corso non hanno scoraggiato le partenze, così come gli incrementi tariffari che hanno comunque segnato un aumento del +18% negli ultimi 12 mesi. È questa la sintesi dell’indagine realizzata da Cst, Centro studi turistici di Firenze, per Assoviaggi Confesercenti, su un campione di quasi 770 agenzie di viaggi, circa il 18% sul totale delle imprese operanti in Italia.

In una mappatura geografica dell’andamento commerciale, le agenzie del centro Italia e del nord-ovest hanno segnalato gli incrementi più consistenti di fatturato (+9,8% e +9%), mentre i viaggi intercontinentali e le crociere guidano il trend positivo del settore. Ci si rivolge ai servizi del turismo organizzato soprattutto per le garanzie di tutela e assistenza: nell’ultimo anno le richieste di acquisto di polizze viaggio sono aumentate mediamente del 26,7%. Le mete estere sono tra le preferite, Europa al primo posto. Non mancano le richieste per le destinazioni italiane. E per le prenotazioni dei ponti primaverili si evidenzia un lieve rallentamento del mercato: le richieste registrano il -2,8% rispetto al 2023.

Complessivamente, il risultato del trimestre sembra soddisfare soprattutto le agenzie dettaglianti: dalla rilevazione emerge che una quota rilevante di clientela ha modificato comunque scelte e comportamenti di acquisto, ma in generale chi si rivolge alle imprese del turismo organizzato è alla ricerca di proposte esclusive, mirate e che rispondano all’esigenza del cliente. Il 63,7% del campione ha segnalato, infatti, un trend di aumento delle richieste di viaggio, contro l’11,3% di segnalazioni di diminuzione e il 24,2% di stabilità, mentre solo uno 0,8% non ha saputo fornire un’indicazione.

La variazione stimata è del +8,9% del giro d’affari, con risultati migliori registrati nelle regioni del centro Italia e del nord-ovest. Un andamento positivo, trainato dalle richieste di pacchetti e soggiorni, che hanno contribuito al fatturato totale con una quota di circa il 75% e che conferma la capacità del settore di attrarre segmenti di mercato sempre più ampi, anche tra i target più giovani, in quanto attenti alla qualità dei servizi, alle garanzie di assistenza e più in generale alle diverse forme di tutela del consumatore. Infatti, dall’indagine è emerso che nell’ultimo anno le richieste di acquisto delle polizze viaggio da parte della clientela sono aumentate mediamente del 26,7%.

LE NOTE DOLENTI: GLI AUMENTI TARIFFARI DEI FORNITORI DI SERVIZI

Oltre alle preoccupazioni per le tensioni geopolitiche, la questione degli aumenti tariffari applicati dai fornitori dei servizi rimane una delle principali preoccupazioni del comparto: i rincari hanno raggiunto valori medi del +16% negli ultimi 12 mesi. I rincari dei prodotti energetici hanno spinto al rialzo le tariffe dei servizi di trasporto, che hanno registrato aumenti del 27%, ma anche i servizi di alloggio e ristorazione sono saliti in media del 22,3%.

Le ripercussioni sono arrivate anche sul mercato, visto che il 10,9% del campione ha percepito una flessione delle richieste, il 64,7% ha segnalato un comportamento di acquisto molto più prudente e selettivo rispetto al passato, mentre il 24,4% non ha registrato nessuna conseguenza sull’andamento delle richieste. Dall’indagine emerge che per il periodo dei ponti primaverili si è registrato un lieve rallentamento del mercato: rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, le richieste rilevano un calo del -2,8%. Sensazioni positive sul trend sono state espresse dal 16,8% degli imprenditori, contro il 41,2% di indicazioni di stabilità e il 37,8% di diminuzione.

LE TIPOLOGIE DI VIAGGIO PIÙ RICHIESTE: LONG-HAUL E TANTO MARE

I viaggi intercontinentali, individuali o di gruppo, hanno trainato le richieste del periodo (66,4%), mentre le crociere rimangono una tipologia di viaggio particolarmente apprezzata dagli italiani (47,1%). Numerose anche le richieste per i viaggi esotici con soggiorni nei mari caldi (38,7%) e per le capitali europee (37%). Molto bene anche i viaggi verso le destinazioni balneari del Mediterraneo (26,9%) e italiane (21%) e le principali città d’arte (21,8%), mentre nel corso del trimestre è aumentata anche la domanda del business travel (14,3%) e del turismo scolastico (10,1%).

LE DESTINAZIONI PREFERITE: EUROPA E USA

Esaminando, infine, le richieste del periodo, le destinazioni estere risultano le mete preferite dagli italiani e in cima alla lista delle richieste di viaggi troviamo l’Europa (58,8%) seguita da Nord America (47,9%), Africa (44,5%) e Medio Oriente (21%). Non è mancato l’interesse per le destinazioni del Centro/Sud America (12,6%) e per i Paesi dell’Asia orientale e del sud-est asiatico (12,6%). Infine, non particolarmente elevate, ma comunque rilevanti, le richieste per le destinazioni italiane (37%).

In riferimento a questi dati, il presidente di Assoviaggi, Gianni Rebecchi, osserva: «Nonostante le tensioni geopolitiche e l’inflazione, che auspichiamo prosegua il percorso di rientro in maniera più decisa, insieme alla diminuzione dei tassi di interesse attesa entro giugno, intercettiamo un chiaro segnale di crescita della domanda da parte dei viaggiatori».

«Vanno alla ricerca di un prodotto selezionato e su misura – precisa Rebecchi – e di consulenza professionale per riuscire a districarsi nella giungla delle tariffe e dei visti per accedere ai Paesi di destinazione, Inoltre, cercano  consigli per polizze assicurative che rendano l’acquisto e il viaggio sereno e garantito. Attenzione però che, in questa fase di mercato, non possiamo più assistere a ulteriori aumenti dei costi sui servizi turistici perché potrebbero seriamente inibirla».

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Andrea Lovelock
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