Wizz Air implode in Borsa. Le ragioni del crac

Wizz Air implode in Borsa. Le ragioni del crac
06 Giugno 10:07 2025

Motori spenti, titolo in picchiata. Il boss dei viaggi aerei low cost in Europa, l’amministratore delegato di Wizz Air, József Váradi, si è trovato nella scomoda posizione di dover spiegare agli investitori le ragioni del deciso aumento dei costi, quando è la loro riduzione la chiave del successo di una compagnia no frills.

Di fronte alla peggiore implosione azionaria che Wizz abbia mai vissuto in dieci anni di quotazione a Londra (il titolo ha perso ieri, 5 giugno, il 27,9%, dopo essere sceso fino a -29%), Varadi ha trascorso più di un’ora a spiegare agli analisti, durante una call, il motivo dell’aumento dei costi, ha raccontato Bloomberg. I dati emersi dal rapporto sugli utili hanno colto di sorpresa gli investitori, che si aspettavano una riduzione delle spese. «Data la strategia di Wizz come compagnia aerea ultra low cost, il suo right to win deriva dal controllo dei costi», ha affermato Alex Irving, analista di Bernstein.

Varadi ha affermato che la sua azienda sta percorrendo «un percorso incredibilmente accidentato e molte delle difficoltà sono senza precedenti», inclusi i prolungati problemi ai motori che hanno regolarmente costretto a terra decine di aerei Wizz. «Una volta superato questo momento, penso che saremo a posto come chiunque altro», ha detto l’amministratore delegato. Wizz è tra le tre principali compagnie aeree europee no frills, insieme a Ryanair ed easyJet, che si sono aggiudicate un’ampia fetta del mercato aereo della regione grazie a tariffe economiche e a una rete di rotte sempre più fitta.

I grounding degli aeromobili, il ritiro della flotta di A320 di vecchia generazione e i ritardi nel miglioramento dei costi aeroportuali sono tra i fattori che contribuiranno a un leggero aumento dei costi nell’anno fiscale 2026, hanno affermato i dirigenti della società. Varadi ha affermato che il modello di business no frills «rimane di grande rilevanza» per l’Europa, allontanando la possibilità che in Europa vengano adottate soluzioni simili a quelle delle compagnie low cost negli Stati Uniti, dove società come Southwest stanno adottando funzionalità premium.

LA TRIMESTRALE

La compagnia aerea low cost ungherese ha dichiarato che nell’esercizio chiuso al 31 marzo il suo utile netto è sceso del 41,5% a 213,9 milioni di euro. L’utile operativo è diminuito del 61,7% a 167,5 milioni di euro, mentre le spese operative, escluso il carburante, sono aumentate del 18,8% a 3,303 miliardi di euro. Gli analisti di Panmure Liberum hanno definito l’aumento dei costi «sbalorditivo».

Il dato dell’utile è stato superiore alle attese del mercato (163 milioni, secondo il consensus generale), ma solo perché l’azienda ha beneficiato di un credito d’imposta (194,2 milioni) superiore al 2024 (24,8 milioni). Infatti, l’utile ante imposte per l’esercizio 2025 è stato di appena 19,7 milioni di euro, contro i 341,1 milioni dell’anno precedente (-94,2%).

Il fatturato totale è aumentato del 3,8% a 5,27 miliardi di euro, di cui 2,92 miliardi dalla vendita dei biglietti e 2,35 miliardi di ricavi accessori (come il bagaglio a mano, l’imbarco prioritario, la scelta del posto, la valigia in stiva). L’indebitamento netto a fine marzo era di 4,956 miliardi di euro, rispetto ai 4,790 miliardi di euro dell’anno precedente, e il leverage ratio è aumentato da 4,0 a 4,4. La compagnia aerea non ha fornito un outlook per l’anno fiscale 2026. Nei dodici mesi, Wizz Air ha trasportato un numero record di passeggeri (63,4 milioni), con un tasso di riempimento medio dei 231 aerei del 91,2%. A maggio, lo ricordiamo, Wizz Air ha lanciato l’assistenza clienti in italiano e una poderosa azione da 14 miliardi di euro mirata a potenziare il customer care.

AEREI E MOTORI, GIOIE E DOLORI

La compagnia aerea ha dichiarato che 42 aerei sono stati messi a terra alla fine di marzo e prevede di averne circa 34 a terra entro la fine del primo semestre dell’anno fiscale 2026. Wizz è tra le compagnie aeree costrette a mettere temporaneamente a terra i jet a fusoliera stretta Airbus Se a causa delle riparazioni necessarie ai motori Pratt & Whitney Gtf. Varadi ha dichiarato a Bloomberg Tv che il 2027 «sarà l’anno della svolta».

Gli analisti di Goodbody prevedono per l’anno finanziario 2026 un utile netto «attorno ai 200 milioni», contro le precedenti stime di 415 milioni. «L’impatto dei grounding correlati al Gtf sta avendo un impatto negativo prolungato sui costi unitari», ha dichiarato Gerald Khoo, analista di Panmure, in una nota. L’aumento dei costi non legati al carburante è «peggiore rispetto alle stime precedenti e deludente per una compagnia aerea con una crescita della capacità del 20%».

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Patrizio Cairoli
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